Yara Gambirasio, Bossetti ottiene accesso ai reperti DNA e il loro significato

dopo anni di attesa, la difesa di bossetti accede ai dati genetici del caso yara gambirasio
Una significativa svolta giudiziaria è emersa in seguito alla recente intervista a Belve Crime con Francesca Fagnani. La difesa di Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, ha ottenuto l’autorizzazione ad accedere a tutti i dati genetici raccolti durante le indagini. Questo evento, atteso per anni, potrebbe segnare l’inizio di una richiesta formale per la revisione del processo.
il tribunale autorizza l’accesso ai dati genetici di yara gambirasio
Il 17 giugno scorso, il Tribunale di Bergamo ha reso esecutivo un provvedimento della Corte di Assise datato 27 novembre 2019. Per la prima volta, la difesa avrà accesso ai profili genetici di Yara Gambirasio, nonché a quelli degli oltre 25mila soggetti coinvolti nell’indagine e alle immagini dettagliate degli indumenti della vittima.
Tale materiale sarà disponibile per la polizia giudiziaria entro 30 giorni e includerà copie fotografiche ad alta risoluzione dei reperti analizzati dal RIS di Parma, insieme a tracciati elettroferografici e risultati delle caratterizzazioni genetiche anche in forma anonima.
I documenti sono stati definiti “non acquisiti al fascicolo dibattimentale” e possiedono “anche il carattere della potenziale novità della prova“.
speranze per una revisione del caso massimob bossetti
Sebbene l’accesso non comprenda i reperti fisici, rappresenta un passo importante per la difesa. L’avvocato Claudio Salvagni, intervistato da Adnkronos, ha dichiarato: “C’è voluto sei anni solo per iniziare a lavorare sulla carta.” Ha inoltre espresso fiducia nel fatto che questo possa portare a dimostrare l’innocenza di Massimo Bossetti.
L’analisi si concentrerà sulle immagini ad alta risoluzione e sui dati elettroferografici, tra cui gli slip su cui fu trovata la traccia mista di DNA. Questa evidenza comprendeva il DNA della vittima e quello dell’allora Ignoto 1, considerata cruciale nel processo contro Bossetti.
L’aspetto più delicato sarà lo studio della sequenza nota come “31G20“, sulla quale si è basata una parte rilevante delle conclusioni accusatorie. Secondo l’avvocato Salvagni, era stato richiesto un atto di fede poiché non era mai stato possibile accedere ai dati originali. Con questa nuova autorizzazione, i legali potranno analizzare decine di migliaia di grafici, cercando anomalie che potrebbero mettere in discussione le conclusioni finora adottate.