Libano in Panico: Esplosioni di Cercapersone e Walkie Talkie – La Reazione della Popolazione

“`html

Un clima di profondo panico si è diffuso in Libano a causa di una serie di eventi allarmanti che hanno colpito la comunità locale. Negli ultimi giorni, il Paese ha registrato due ondate di attacchi diretti a Hezbollah, utilizzando walkie talkie e cercapersone equipaggiati con esplosivi, che hanno causato decine di vittime e migliaia di feriti. Gli attacchi, sebbene non rivendicati, sono stati attribuiti al Mossad e hanno avuto conseguenze devastanti, coinvolgendo anche personalità di spicco, come l’ambasciatore iraniano a Beirut, Mojtaba Amani. Il sistema sanitario è sotto pressione e la già fragile situazione economica e politica del Libano è ulteriormente aggravata.

timori tra i civili

I civili libanesi vivono con il timore che dispositivi di uso quotidiano, come pannelli solari, batterie e elettrodomestici, possano esplodere in qualsiasi momento. Secondo il giornalista Hassan Harfoush, ci sono voci incontrollate che amplificano questa paura, spingendo le persone ad adottare misure estreme per la propria sicurezza. “Ho persino detto ai miei genitori di procurarsi un estintore, nel caso in cui qualcosa esplodesse in casa,” ha affermato Harfoush, descrivendo scene di grande orrore e caos che si sono verificati negli ultimi giorni.

In risposta alla crescente tensione, molti libanesi hanno iniziato a disattivare i propri dispositivi elettronici, rimuovendo le batterie e spegnendo i cellulari. La fonte di informazioni provenienti dall’intelligence statunitense ha rivelato che la strategia dietro le esplosioni era pianificata da circa 15 anni, mediante l’uso di aziende fittizie.

conseguenze per hezbollah e tensione militare

Secondo gli esperti, uno degli impatti a lungo termine della crisi è che Hezbollah dovrà affrontare una sorta di “caccia alle streghe” interna. Magnus Norell, ricercatore sul terrorismo, ha sottolineato come questa sia stata una “vittoria tattica per Israele”, dato che ha indebolito i sistemi di comunicazione dell’organizzazione in modo significativo. C’è anche il timore che questi eventi possano essere il preludio a una nuova operazione militare su vasta scala da parte di Israele.

Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha dichiarato di una “nuova fase” della guerra, con un focus che si sposterà dal conflitto a Gaza verso il nord del Libano. In un discorso atteso, il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha qualificato l’operazione contro di loro come “una dichiarazione di guerra”.

reazioni internazionali

La tensione raggiunge livelli critici, con aerei militari israeliani che sorvolano Beirut mentre Hezbollah reagisce colpendo obiettivi nel nord di Israele. Secondo fonti locali, ci sono stati numerosi raid aerei, apportando ulteriori danni e instabilità nella regione.

La comunità internazionale tiene d’occhio la situazione e, secondo il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ci sarebbero ancora possibilità di risolvere la crisi attraverso il dialogo. Al contrario, Mosca ha espresso preoccupazione per le conseguenze catastrofiche degli attacchi, avvertendo su quanto possa deteriorarsi ulteriormente la sicurezza dell’intera regione del Medio Oriente.

  • Hezbollah
  • Mossad
  • Hassan Harfoush
  • Mojtaba Amani
  • Magnus Norell
  • Yoav Gallant
  • Hassan Nasrallah
  • Antonio Tajani
  • Emmanuel Macron
  • Maria Zakharova
  • Hossein Salami

“`