Il sciopero nazionale del personale dei supermercati è stato annunciato per la vigilia di Pasqua, sabato 30 marzo 2024, suscitando preoccupazione tra i consumatori. Questa mobilitazione vedrà la partecipazione di lavoratori di numerose catene presenti su tutto il territorio italiano, tra cui Carrefour, Ovs, Esselunga, e molti altri, rimanendo in vigore per l’intera giornata lavorativa. Questa decisione arriva dopo il fallimento delle trattative sul rinnovo del contratto di lavoro nazionale che riguarda il settore, in stallo da oltre 51 mesi.
cause dello sciopero
trattative interrotte
La rottura delle trattative tra i sindacati e Federdistribuzione ha acceso la miccia dello sciopero. Dopo 18 ore di negoziati, la conclusione si è rivelata insoddisfacente per i lavoratori, con Federdistribuzione accusata di avanzare pretese considerate irrealistiche dai sindacati. Questi ultimi hanno espresso il proprio disappunto per la mancata offerta di un incremento salariale adeguato, nonostante l’inflazione in aumento abbia sensibilmente ridotto il potere d’acquisto dei dipendenti.
reazioni e conseguenze
posizione di federdistribuzione
Dal canto suo, Federdistribuzione ha respinto le accuse, etichettando lo sciopero come un atto di grave irresponsabilità. L’associazione ha sottolineato che le imprese hanno proposto un aumento di 70 euro lordi a tutti i lavoratori, anticipando futuri incrementi contrattuali, ma questo passo non è stato ritenuto sufficiente dai sindacati.
impatto sui consumatori
La vigilia di Pasqua si annuncia difficile per i consumatori, che potrebbero trovarsi di fronte a supermercati chiusi o a servizi ridotti. I sindacati prevedono di organizzare presidi, flash mob e altre iniziative per informare e sensibilizzare la cittadinanza sulle motivazioni che stanno dietro alla protesta.
– Nomi coinvolti:
– Metro
– Carrefour
– Ovs
– Esselunga
– Zara
– Kiko
– Conbipel
– Conforama
– Pam Panorama
– Obi
– Acqua & Sapone
– A&O
– Unes
– Famila
– iN’s Mercato
– Ikea
– Max Mara
– Kasanova
– Douglas
– Brico Center
– Marr
– Lidl
– Arcaplanet
– Tecnomat
– Upim
– Zara
La situazione permane tesa e le future direzioni che essa potrebbe prendere restano incerte. Con la speranza di un ritorno al tavolo delle negoziazioni, la questione dello sciopero segnala un momento di forte contrasto nel settore della grande distribuzione, con implicazioni che vanno oltre i confini aziendali, toccando lavoratori, famiglie e consumatori in generale.