Intanto sono 16 i cadaveri recuperati, tra cui donne e neonati. La tragedia si sarebbe verificata all’alba di ieri ma la notizia è stata appresa solo in queste ore.
La notizia è stata confermata dal giornalista somalo della BBC Aden Sabrie e dall’ambasciatore somalo in Libia.
A denunciare l’ennesima tragedia del mare la portavoce dell’Unhcr, Laura Boldrini. “Questa ennesima tragedia dimostra come il regime libico sia senza scrupoli e non esiti a mettere a rischio la vita di centinaia di persone facendole partire con imbarcazioni assolutamente fatiscenti e non adatte alla traversata allo scopo di creare pressione migratoria sui Paesi della sponda Nord del Mediterraneo“, ha spiegato la portavoce dell’agenzia Onu.
Anche il Ministro dell’Interno Maroni si è espresso sul fatto dichiarando: “Bisogna che la guerra finisca e finisca presto, bisogna trovare una soluzione che dia stabilità alla Libia, altrimenti saremo costretti ad assistere quotidianamente ad arrivi massicci di profughi sulle nostre coste”
Grazie alle testimonianze dei sopravvissuti è stata diffusa una prima ricostruzione secondo la quale il barcone sarebbe partito dal Tripoli un’ora dopo un altro natante con altrettanti immigrati a bordo, già accolta a Lampedusa dopo il soccorso della Guardia Costiera.
Quando si è diffusa nel centro di accoglienza di Lampedusa, la notizia ha provocato sgomento e commozione. Una donna somala accolta a Lampedusa ha appreso telefonicamente della morte del figlio e di alcuni parenti in viaggio sul barcone.