Indonesia: la piaga dei bambini fumatori

 

 

In Indonesia il tabagismo è una vera e propria piaga sociale che ogni anno provoca almeno 400.000 morti.

In questo paese purtroppo il vizio del fumo è fin troppo diffuso tra la popolazione. E’ oramai noto da anni che il fenomeno del tabagismo non riguarda solo gli adulti e gli adolescenti ma che interessa anche gli under-15. Addirittura, come riporta la Central Statistic Agency, il 25% dei bambini tra i 3 e i 15 anni ha già fumato, ed il 3,2% è già dipendente.

Perciò, il caso del piccolo Ilham, che qui in Italia rasenta l’assurdo, in Indonesia invece sembra quasi una normale storia di vita quotidiana. Ilham è un bambino di 8 anni che abita a Sukabumi sull’isola di Giava e che fuma fino a 2 pacchetti di sigarette al giorno. Ha iniziato con poche sigarette all’età di 4 anni ed oggi, come spiega il padre, passa tutto il giorno a giocare e a fumare con gli amici senza più aver alcun interesse per la scuola. E se per caso gli vengono nascoste o levate le sigarette va su tutte le furie arrivando anche a manifestare gravi eccessi di ira.

In Indonesia di casi del genere ce ne sono a migliaia. Come per esempio quella scoperta nel 2010 sull’isola di Sumatra di un bambino di soli due anni che, dopo che il padre gli fece fumare la prima sigaretta a 18 mesi di età, diventò un fumatore abituale. E’ proprio il padre che disse: “La sua salute non è in pericolo, e non mi preoccupa. Sta bene, e piange e urla quando non lo facciamo fumare”.

Il governatore Indonesiano, Fauzi Bowo, è pienamente cosciente del problema e dell’emergenza di trovare immediatamente una soluzione. Come prima azione ha in programma di introdurre a breve il divieto di fumo in tutti i locali pubblici, ma il vero problema, come sen sa, è l’imponente azione pubblicitaria delle Multinazionali del tabacco che a causa del calo dei fumatori in Occidente ha concentrato buona parte delle sue mire economiche sui paesi in via di sviluppo investendoli con una massiccia sponsorizzazione di sigarette e tabacchi vari.