Monti: l’art 18 può essere pericoloso. Fondamentale l’appoggio di Berlusconi all’esecutivo

In un’intervista al tg5 il primo ministro Monti ha parlato della crisi e del problema lavoro, soprattutto per i giovani. In riferimento alla spread, il premier si è detto soddisfatto del calo di oltre 200 punti avutosi da novembre ad oggi, ma ha sottolineato la necessità di fare ancora di più perché l’obiettivo non è stato ancora raggiunto. Anche se, ha aggiunto, se l’Italia si troverà, a marzo 2013, in una posizione migliore di quella attuale, “sarà un ricordo positivo”. Questo perché, a chi gli chiede se continuerà la sua carriera politica oltre quella data, Monti risponde che “sarà una parentesi chiusa”.

Parlando del lavoro, Monti ha affermato che “l’articolo 18 non è un tabù. Può essere pernicioso per lo sviluppo dell’Italia e il futuro dei giovani in un certo contesto, ma può essere abbastanza accettabile in un altro contesto”. Inoltre, sarà necessario effettuare “una modifica del sistema di flessibilità in entrata e in uscita. È d’obbligo una riforma degli ammortizzatori che tuteli il singolo lavoratore quando deve cambiare lavoro, senza legare la tutela del lavoratore a un posto di lavoro che diventa obsoleto”. Lo scopo della riforma “è quello di ridurre il terribile apartheid che esiste tra chi per caso o per età è già dentro e chi fa fatica ad entrare. Bisogna ridurre questo divario”.

E, a proposito del posto fisso,: “I giovani devono abituarsi al fatto che non avranno un posto fisso per tutta la vita. Tra l’altro, che monotonia il posto fisso. È meglio cambiare ma bisogna accettare le sfide”.
Per quanto riguarda l’appoggio delle altre forze politiche presenti in Parlamento, Monti ha detto che l’appoggio di Berlusconi è fondamentale, soprattutto perché viene dall’ex premier e dà un senso di continuità. Invece, in riferimento alla fazione del Pdl che ha manifestato dei dissapori, ha dichiarato che “trovo che i malumori siano normali in quella parte politica che non è più al Governo”.