È da svariati giorni che si parla della foto scattata da Oreste Albarano, l’architetto responsabile dei lavori di ristrutturazione al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e che ritrarrebbe l’ectoplasma di una bambina sullo sfondo di una stanza. Tra ipotesi di bufale, teorie che si legherebbero all’antica necropoli greca su cui è stato costruito il museo e smentite varie, il mistero si fa ancora più fitto.
Pochi giorni dopo la scoperta dell’esistenza di questa foto, che ha riempito le pagine dei giornali e delle riviste di gossip, l’enigma sembrava essersi risolto ricorrendo all’ipotesi Iphone e ad una delle sue applicazioni. Secondo molti, con l’ausilio del programmino chiamato “Ghost Capture”, riprodurre l’immagine di un fantasma e sistemarlo in una foto qualunque sarebbe facilissimo. Insomma, la risposta al mistero sembrava essere questa: non sarebbe nient’altro che un banale fotomontaggio, oggi realizzabile da chiunque utilizzando un qualunque cellulare di ultima generazione.
Ma Oreste Albarano ha subito reagito a tali ipotesi difendendosi e negando di essersi avvalso di un’applicazione per farsi pubblicità. “Sono un funzionario dello Stato, una persona seria e non ho bisogno di farmi pubblicità. Da questa storia non ci ricavo niente. Non conosco quel programma per l’iPhone e non l’ho usato .Se la bambina sembra quella del programma è solo un caso, una somiglianza, perchè quella foto l’ho fatta io. Non ho alcun motivo per dire bugie, sono nel giusto. Può essere un’illusione ottica o un gioco di luci, questo non lo so, però la foto è vera”.
Per quanto riguarda l’arrivo dei “ghostbusters”, l’architetto conferma che saranno presto a Napoli e che lo faranno a titolo gratuito. Sarà necessario solo un giorno per posizionare telecamere e sensori per cui la questione dovrebbe potersi risolvere in breve tempo e “se ci sarà bisogno di un rimborso spese per il viaggio e l’albergo, lo pagherò di tasca mia”, dichiara Albarano.
La foto incriminata è stata scattata circa cinque mesi fa per cui ci si chiede come mai l’uomo abbia deciso di rivelarne l’esistenza soltanto adesso. La sua risposta è stata questa: “Per la verità nei mesi scorsi avevo contattato gli autori di ‘Mistero’, il programma di Italia 1. Mi avevano assicurato che sarebbero venuti a Napoli, ma poi non se n’è fatto più niente. Certo, adesso è diventato un caso mediatico”.