Oslo rivive per qualche ora il terrore dei giorni scorsi quando, nella stazione ferroviaria della città, è scattato un allarme bomba. A causa di un bagaglio lasciato in custodito e inizialmente “rinvenuto vicino al binario 19”, ma in realtà abbandonato su di un autobus delle linee sostitutive, la polizia si è messa in azione per indagare. Fortunatamente, grazie all’intervento degli artificieri e di un robot per ispezionare la valigia, si è potuto appurare che non c’era niente di sospetto. L’individuo che ha agito sembrerebbe essere un uomo psicologicamente instabile e senza alcun contatto con Breivik, l’autore delle stragi dei giorni scorsi. A quanto pare, avrebbe voluto solo emulare Breivik.
L’autista dell’autobus che ha dato l’allarme racconta: “Poco prima della partenza, prevista per le 7.37, e quando erano già stati chiusi gli sportelli del bagagliaio, una persona ha lasciato di corsa l’autobus, un uomo alto circa 1,85 dai capelli scuri e che indossava la kippah (copricapo ebraico)”. È lo stesso identikit fornito anche dal quotidiano Aftenposten. Ora la polizia è alla ricerca dell’uomo ed è anche stata pubblicata una foto di un 42nne uscito due giorni fa di prigione all’interno della quale si trovava per aver attaccato e minacciato dei poliziotti.
Intanto, continuano le indagini su Breivik e la polizia ha operato nella fattoria di proprietà dell’uomo. Sul luogo, ha fatto brillare degli esplosivi lì nascosti costruiti con le tonnellate di fertilizzante che l’uomo fingeva di utilizzare per scopi agricoli.
Per il capo dei servizi interni norvegesi, Janne Christiansen, Breivik ha sempre agito da solo: “Al momento non è stata trovata alcuna prova che lo colleghi ad altri estremisti di destra in Norvegia, in Gran Bretagna o altrove . Non abbiamo indicazioni del fatto che facesse parte di un più ampio movimento o che fosse legato ad altre cellule o che vi siano altre cellule. La possibilità che esistano complici è tuttavia ancora oggetto di indagini. Siamo in stretto contatto con i servizi di paesi in Europa, America e altrove”.