È stato arrestato Goran Hadzic, l’ultimo criminale di guerra serbo, reo di aver ucciso 264 persone tutte di etnie diverse da quella serba durante il massacro nella città di Vukovar nel 1991, durante la guerra del ’91-’95. Le vittime erano tutte ricoverate nell’ospedale della stessa città.
Durante il conflitto fu presidente della ‘Repubblica serba di Krajina’ che rappresentava un terzo del territorio croato e la cui popolazione serba si era ribellata alla proclamazione di indipendenza della Croazia dalla Federazione Jugoslava.
Secondo quanto riferito dalla tv serba B92, Hadzic, “è stato arrestato nella foresta di Fruska Gora, regione boschiva un centinaio di chilometri a Nord di Belgrado, nei pressi di Novi Sad”.
L’arresto di Hadzic, incriminato per crimini contro l’umanità, crimini di guerra e genocidio, avviene circa due mesi dopo l’arresto di Mladic, l’ex comandante dei serbi di Bosnia, ricercato dal ‘96 per genocidio e crimini contro l’umanità.
Il presidente serbo Boris Tadic ha confermato l’arresto in conferenza stampa ed ha dichiarato che in questo modo si chiude una “pagina macabra” della storia serba. “Come con Mladic, sul cui arresto i media hanno intessuto speculazioni gratuite, anche con Hadzic voglio dire ora, prima che escano nuove speculazioni, che noi non sapevamo dove si nascondeva, non abbiamo preparato nulla in anticipo, e il suo arresto è solo il frutto del lavoro del team incaricato di rintracciare e catturare i criminali di guerra”, conclude lo stesso Tadic.
In questo modo, la Serbia compie un ulteriore passo avanti molto importante verso l’integrazione europea e lo stesso presidente della Commissione Europea, Manuel Barroso, si è dichiarato soddisfatto.
La procedura per l’estradizione sarà la stessa utilizzata per Ratko Mladic, cioè si procederà prima all’identificazione, poi ci si recherà al centro di detenzione e infine al rinvio a giudizio. Dopo di che, un panel di giudici si esprimerà sulla decisione di estradarlo all’Aja. L’estradizione dovrebbe avvenire entro una settimana.