Oggi l’Agcom ha approvato la delibe sullo schema del regolamento sul diritto d’autore. Sette i voti a favore, uno contrario ed un astenuto. È l’avvocato Fulvio Sarzana a dare le prime rivelazioni in rete tramite il suo blog: è stata approvata la presenza di “tutti i meccanismi di rimozione selettiva già annunciati e l’inibizione in casi di siti esteri all’accesso dei cittadini italiani che verranno segnalati ai provider italiani”.
La delibera prevede che “la procedura dinanzi all’Autorità è alternativa e non sostitutiva della via giudiziaria e si blocca in caso di ricorso al giudice di una delle parti”. Inoltre, il tempo del contraddittorio tra l’Agcom e il sito “sotto inchiesta” passa da due a dieci giorni e, se questo verrà riconosciuto colpevole, avrà altri 20 giorni (prorogabili di 15) per rimuovere il contenuto illecito. Se non lo farà, subirà una multa fino a 250.000 euro. Comunque, il sito potrà sempre fare ricorso al Tar del Lazio.
Il Presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò ha dichiarato che è stato “messo a punto un testo attentamente riconsiderato, dal quale sono state eliminate ambiguità e possibili criticità, fugando così qualsiasi dubbio sulla proporzionalità e sui limiti dei provvedimenti dell’Autorità e sul rapporto tra l’intervento amministrativo e i preminenti poteri dell’Autorità giudiziaria. L’articolato verrà ora sottoposto a una nuova consultazione pubblica che prevede un ampio termine per far pervenire osservazioni e suggerimenti. E’ nostra intenzione stimolare un dibattito approfondito e aperto a tutti i contributi e a tutte le voci della società civile, del mondo web e di quello produttivo, della cultura e del lavoro”.
Intanto, la Siae si è oggi schierata al fianco dell’Agcom stessa presentando anche un elenco di nomi di personaggi del mondo artistico che hanno voluto manifestare il proprio consenso alla delibera. Tra questi figurano Gigi D’Alessio, Claudio Baglioni, Francesco e Roby Facchinetti, Enrico Ruggieri (qui la lista completa degli artisti e l’appello dell’agcom ).
Le critiche, naturalmente, non si arrestano e si basano soprattutto sul fatto che si sta seriamente rischiando di ledere i più basilari diritti degli utenti e dei cittadini. Ieri sera ci sono state molte proteste anche nelle piazze italiane con una manifestazione denominata “La notte della Rete”. Ma oggi nessun animatore di questa protesta ha ancora commentato. Solo Antonio Di Pietro ha lanciato la sua accusa all’Agcom incolpandola di imporre “un bavaglio alla Rete, unico baluardo della democrazia in questi tempi bui e strumento fondamentale che ha veicolato le informazioni sui referendum”.