Geert Wilders, il noto leader anti-islamico del “Partito della libertà” olandese (Pvv), è stato assolto dall’accusa di istigazione all’odio contro la civiltà musulmana. L’uomo era accusato di aver paragonato il Corano al Mein Kampf di Hitler e per aver associato l’islamismo all’ideologia fascista. Difatti, aveva dichiarato che gli europei sono in pericolo per colpa di “un’ideologia che minaccia la nostra libertà, come fecero il fascismo e il nazismo”.
Il giudice ha motivato la sentenza dicendo che le dichiarazioni del politico sono grossolane e non possono essere considerate denigratorie o di incitamento all’odio perché compatibili con il normale dibattito politico e sociale sull’immigrazione e vanno inserite nel quadro della libertà di espressione perchè “criticano l’Islam in quanto tale e non i musulmani come individui”
Venuto a conoscenza della sentenza, Wilders si è mostrato contento per “una vittoria della libertà d’espressione”, e, supportato dai suoi seguaci, ha affermato che “la buona notizia non è solo la mia assoluzione, ma il fatto che è legale fare affermazioni critiche sull’Islam in pubblico, e di questo abbiamo bisogno perché l’islamizzazione delle nostre società è un grave problema, e una minaccia alla nostra libertà”.
I musulmani non ci stanno e già si preparano a presentare ricorso presso la Corte Europea di Giustizia e l’ONU. I Fratelli Musulmani al Cairo parlano di”sentenza pericolosa”.
Ties Prakken, avvocato degli islamici che avevano denunciato Wilders si dichiara “profondamente deluso. La sentenza viola i diritti delle minoranze a essere protette contro discorsi che incitano a odiarle”.