Il neo sindaco, Luigi De Magistris (auguri a lui), aveva promesso di ripulire la città di Napoli in cinque giorni. Miracolo annunciato, miracolo mai compiuto. Secondo il primo cittadino partenopeo il piano sarebbe stato sabotato ad hoc. Ieri, in via del tutto eccezionale, l’amministratore ha convocato un summit di vertice alla Prefettura per deragliare ulteriori tentativi di ostruzionismo.
Queste le sue parole: “Non ci muoviamo fino a quando non avrò la certezza che gli impegni presi nei giorni scorsi vengano rispettati da tutti. La soluzione era stata trovata grazie ad un accordo fra Prefettura, Regione, Provincia, Comune e avrebbe consentito di liberare Napoli dai rifiuti in 5 giorni, prevedendo anche la realizzazione di un sito di trasferenza nella stessa città. Questa soluzione purtroppo sta naufragando e non per responsabilità del Comune“.
Il sindaco s’è visto costretto a scontrarsi contro il rifiuto del collega di Caivano che, con estrema fermezza, non ha acconsentito allo stoccaggio dell’immondizia, sbarrando una delle aree di deposito temporaneo. Altri intoppi vengono dritti dritti dagli autisti dei camion specializzati, che, non vedendosi pagare gli straordinari, hanno deciso di mettersi in protesta. Anche coloro che avrebbe voluto lavorare regolarmente son rimasti fermi perchè vittime di atti intimidatori. “Quanto avvenuto durante la raccolta dei rifiuti nella zona del centro storico cittadino è inquietante. E’ stata disposta una vigilanza, da parte delle forze dell’ordine, verso i mezzi di raccolta della spazzatura. La verità è che questa amministrazione sta rimuovendo incrostazioni ventennali determinando risposte ai sabotaggi. La situazione è drammatica ma siamo determinati ad operare senza alcun tentennamento. Ho rinviato tutti gli appuntamenti che mi avrebbero tenuto lontano da Napoli” – conclude De Magistris.