La forza motrice del mondo, la caratteristica comune di ogni essere umano, la mano invisibile che dall’alto regola i rapporti sociali: l’ipocrisia. Ognuno è , inevitabilmente, indotto a farne uso : chi per necessità, chi per volere, chi per incoscienza. Nessuno riesce ad essere completamente sincero nei confronti dell’altro per paura di ferirne i sentimenti, urtarne la sensibilità. Molti , però, riescono a fingersi quelli che non sono. L’ipocrisia ha radici profonde , nasce con l’uomo e le sue paure : paura di ciò che non conosce , di dover confrontarsi con gli altri e , in particolar modo , con se stesso. Proprio così, l’uomo è in grado di essere ipocrita senza il necessario bisogno di altri : il più delle volte, infatti , maschera la realtà che gli si presenta con una di gran lunga migliore, creatosi nella propria mente; finge di essere migliore di quel che è , attribuendosi caratteristiche e meriti assai lontani dal vero. Tutto questo avviene perché si ha un incessante bisogno, quasi vitale, di dimostrare qualcosa agli altri , a se stessi ; qualora non si riesca a rispettare le aspettative proprie o altrui si cade , inevitabilmente , nella follia della menzogna. Si pretende la sincerità e la si considera , a parole, un bene prezioso ma , una volta che la si possiede, si finisce, inevitabilmente, con l’essere accusati di eccessiva sincerità. Esempio : due amiche . Quella perdutamente innamorata chiede all’altra un’opinione assolutamente sincera sulla sua visione dei fatti : ma nel momento in cui le dice che il ragazzo non sembra essere interessato , ecco che inizia una lotta all’ultimo sangue. L’amica innamorata , ferita nell’orgoglio , accusa l’altra di insensibilità e crudeltà , concludendo con l’affermazione a tutti nota: “ma non ti ha mai detto nessuno che nella vita non si può sempre dire ciò che si pensa altrimenti si rischierebbe il conflitto mondiale?”. Cosa vuole l’uomo?pretende la sincerità a tutti costi ma nel momento in cui la ottiene finisce col respingerla. Preferisce la realtà o l’apparenza? La forma o la sostanza? La risposta è : preferisce essere preso per il bavero , ama tutto ciò che lo compiace e lo fa sentire migliore anche se a caro prezzo : la posta in gioco infatti è, quasi sempre, la realtà dei fatti. Ma l’ipocrisia non sempre ha il nobile scopo di camuffare la realtà crudele con una migliore ; infatti, nella maggior parte dei casi ,se ne fa uso smodato anche solo per mantenere rapporti formali con persone che non tolleriamo ma con le quali siamo costretti ad avere a che fare : ad esempio il datore di lavoro o qualcuno che sta un gradino più in alto rispetto a noi, alcuni parenti con i quali siamo tenuti a cenare ogni domenica o conoscenti con i quali non abbiamo nulla in comune , a parte il saluto , ma che finiamo per vedere assiduamente a causa di determinate circostanze ( amici in comune d esempio). Insomma ,quando l’uomo ha la possibilità di essere se stesso ? forse da solo , finalmente libero dalle convenzioni sociali e da comportamenti prestabiliti , riesce ad appropriarsi della propria indipendenza , della propria libertà , a scrollarsi di dosso l’ansia di prestazione generata dal perenne confronto col mondo esterno. Forse , non riesce a non fingere mai. Sarà questa la causa della solitudine? Reprimere ciò che siamo fingendoci diversi .