Quorum raggiunto e vittoria netta dei SI, questo è il dato che emerge a scrutini quasi finiti. La percentuale di votanti si attesta sul 57%, più di 26 milioni di persone si sono recate alle urne nelle giornate di ieri ed oggi, molto più di quel 50% +1 che serviva per rendere effettivo il volere degli italiani.
Guardiamo nel dettaglio i risultati di questo referendum:
Per il quesito numero 1 sull’affidamento e la gestione delle risorse pubbliche locali il 95,7% dei votanti ha decretato la volontà di abrogare la norma. Percentuale che sale a 96% di SI per l’abrogazione della norma che regolamenta le tariffe dell’acqua, vittoria dei SI anche per la questione nucleare con il 94,6% di elettori favorevoli all’abrogazione e, infine, 95,02% di SI per eliminare la norma sul legittimo impedimento.
Non sono mancate le reazioni dei politici, in primis Silvio Berlusconi in una nota ha dichiarato: “l’alta affluenza nei referendum dimostra una volontà di partecipazione dei cittadini alle decisioni sul nostro futuro che non può essere ignorata. Anche a quanti ritengono che il referendum non sia lo strumento più idoneo per affrontare questioni complesse, appare chiaro che la volontà degli italiani è netta su tutti i temi della consultazione.”
Il centro destra ritiene che i risultati del referendum vadano interpretati come un volere degli elettori su questioni ben precise, non come un voto contrario al governo. Non è della stessa opinione Roberto Calderoli, il Ministro per la Semplificazione Normativa, appartenente al partito della Lega Nord afferma: “alle Amministrative due settimane fa abbiamo preso la prima sberla, ora con il referendum è arrivata la seconda sberla e non vorrei che quella di prendere sberle diventasse un’abitudine”
Soddisfazione per la vittoria dei SI espressa dai partiti dell’opposizione, secondo cui in questo referendum si nasconde un discostamento chiaro degli italiani dal governo. Per Bersani, Segretario del PD questi risultati segnano “un divorzio tra il governo e il paese.