Viaggio tra libano e israele: scopri il confine in un videonews esclusivo

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Il contesto attuale in Libano presenta una realtà segnata dalla devastazione e dalla guerra. Le immagini di distruzione che emergono dai villaggi colpiti sono emblematiche della situazione tragica che sta vivendo la popolazione locale.

distruzione e devastazione nel sud del libano

Le strade percorse dai blindati Lince dell’Unifil rivelano un paesaggio desolante: macerie sopra le automobili, brandelli di tappeti impolverati sugli alberi di fico e filari di ferro che spuntano dal cemento, perforando materassi e accumulando panni e cuscini. Il percorso da Naqoura attraverso la Costa road, passando per Zulu road ed Echo road, rappresenta un viaggio attraverso i segni più crudi della guerra.

impatto economico della guerra

Le stime indicano un livello di distruzione che si aggira sui 14 miliardi di dollari. Il generale Nicola Mandolesi, comandante del Sector West di Unifil, sottolinea l’importanza della ricostruzione totale delle aree danneggiate e la necessità di gestire lo smaltimento delle macerie accumulate.

la vita nei villaggi colpiti

Nell’abitato di Yarin non rimane nulla, ad eccezione di alcuni anziani residenti che tentano di rivitalizzare un luogo ormai desolato. A Marwahin, il cratere lasciato dall’invaso d’acqua è circondato da bandiere libanesi e poster commemorativi dei ‘martiri’ di Hezbollah. Sui muri rimasti in piedi si possono notare scritte lasciate dagli israeliani durante i bombardamenti.

demolizioni controllate dopo il cessate il fuoco

Il generale Mandolesi chiarisce come la devastazione non sia solo frutto dei bombardamenti; nelle zone colpite sono state effettuate demolizioni controllate con esplosivi e bulldozer dopo il cessate il fuoco. Questa strategia militare mira a prevenire il ritorno della popolazione civile nei villaggi in futuro.

  • Generale Nicola Mandolesi – Comandante del Sector West Unifil
  • Anziani abitanti dei villaggi
  • Membri di Hezbollah – Martiri commemorati nei poster

L’immagine finale è quella di un uomo intento a ripulire i detriti dell’ingresso della sua casa, simbolo della resilienza umana in mezzo alla devastazione.