Sud Italia in crisi: rischio di perdere 7,9 milioni di abitanti

l’impatto della denatalità sulla crescita economica e sul debito pubblico

L’Italia affronta una significativa evoluzione del proprio quadro demografico. Il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione, insieme alla marcata diminuzione delle nascite, sta modificando le basi sociali ed economiche del Paese. Come evidenziato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, tale situazione non rappresenta un’eccezione rispetto ad altre economie sviluppate.

il peso silenzioso della crisi demografica

Durante l’audizione presso la Commissione d’inchiesta sulla transizione demografica, Giorgetti ha affermato che “la denatalità rappresenta una delle problematiche strutturali più rilevanti per il nostro Paese”, con effetti di lungo periodo sulla sostenibilità finanziaria. I fattori demografici influenzano in modo significativo i saldi della finanza pubblica e il debito pubblico, esercitando pressioni notevoli su pensioni, sanità e assistenza a lungo termine. Secondo le stime dell’Unione Europea, “le sfide demografiche porteranno a un contributo negativo alla crescita della forza lavoro a partire dal 2030”.

la strategia del Governo e l’allerta per il Sud

Il ministro ha proseguito sottolineando che la transizione demografica presenta rischi ma anche opportunità sia per la crescita economica che per la finanza pubblica e la sostenibilità del debito. Ha ribadito l’impegno del governo: “abbiamo scelto di affrontare questa realtà con coraggio e determinazione”. Un aspetto critico emerso durante l’audizione riguarda il Mezzogiorno: “nel medio e lungo periodo, il calo sarà generalizzato in tutte le ripartizioni territoriali, ma nelle regioni meridionali si prevede una riduzione di 3,4 milioni di abitanti entro il 2050 e addirittura 7,9 milioni entro il 2080”.

Giorgetti ha concluso evidenziando che “contrastare il declino demografico è un obiettivo politico prioritario” per l’attuale governo sin dal suo insediamento. Ha avvertito che non si può sperare in risultati immediati per invertire tendenze consolidate da decenni. È necessaria una visione a lungo termine per affrontare responsabilmente questa complessa sfida.

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