Maturità 2024: ‘rispetto’ come parola dell’anno e traccia della prima prova

Il concetto di rispetto emerge come un tema cruciale in un contesto sociale caratterizzato da tensioni crescenti e polarizzazioni. La sua assenza si manifesta in attacchi verbali e fisici, nonché nella mancanza di considerazione verso donne, minoranze, istituzioni e l’ambiente. Questa tematica è al centro della seconda traccia della Tipologia B – testo argomentativo – dell’esame di maturità 2025.
La parola dell’anno secondo Treccani
La prova d’esame trae spunto da un articolo del giornalista Riccardo Maccioni, il quale discute la scelta della Treccani di designare “rispetto” come parola dell’anno per il 2024. Questo termine, che ha origini nel latino “respectus”, acquisisce oggi una nuova rilevanza, tanto da ispirare anche una delle tracce d’esame. L’Osservatorio della Lingua Italiana dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani, diretto da Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, ha evidenziato l’importanza di questa parola attraverso la campagna #leparolevalgono.
Secondo il Dizionario Treccani, il rispetto è definito come “sentimento e atteggiamento di stima, attenzione e riguardo verso qualcuno o qualcosa”. Il suo valore etico e sociale ne sottolinea la necessità nel contesto attuale. Della Valle e Patota affermano che dovrebbe essere centrale in ogni progetto educativo fin dalla prima infanzia e diffondersi nelle relazioni familiari, lavorative e politiche.
La selezione del termine “rispetto” non è casuale; esso rappresenta una risposta alla crescente violenza e intolleranza presente nella società contemporanea. Rivalutare questo concetto diventa quindi un gesto culturale oltre che linguistico.
Cosa affermano i linguisti
I linguisti Valeria Della Valle e Giuseppe Patota osservano che la lingua italiana offre numerose espressioni legate al rispetto: avere rispetto, mancare di rispetto, col rispetto dovuto. Il linguaggio può essere utilizzato in modo ambiguo o strumentale. Espressioni come “con tutto il rispetto” spesso introducono critiche velate in ambito politico; inoltre, termini come “uomini di rispetto” richiamano connotazioni mafiose.
L’invito della Treccani è chiaro: riportare il rispetto al suo significato originario per farne un pilastro delle relazioni civili. Questa sfida coinvolge tutti, ma richiede particolare attenzione alle nuove generazioni, come dimostra l’inserimento del tema tra le tracce d’esame. Le parole hanno valore; oggi più che mai, il rispetto rappresenta uno dei concetti fondamentali per una convivenza civile.