Traccia 10: colpo di scena a Garlasco e le nuove scoperte

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Il caso di Chiara Poggi, un evento tragico che ha segnato la cronaca italiana, torna a occupare le prime pagine dopo diciassette anni dalla sua scomparsa. Recentemente, è stato avviato un incidente probatorio a Milano per riesaminare i reperti del crimine, che potrebbero rivelarsi cruciali per il futuro di Alberto Stasi e Andrea Sempio.

incidente probatorio a milano

Questo incidente probatorio di fondamentale importanza ha avuto inizio con l’analisi dei materiali e dei campioni raccolti nel 2007. Gli esperti della polizia scientifica hanno iniziato a esaminare i reperti alla presenza dei consulenti e degli avvocati delle parti coinvolte. L’iniziativa è stata voluta dal giudice per le indagini preliminari Daniela Garlaschelli e potrebbe avere conseguenze significative sul destino dell’unico condannato, Alberto Stasi, e del nuovo indagato Andrea Sempio.

verifica della catena di custodia

Le operazioni iniziali si sono concentrate sulla verifica della catena di custodia e sull’apertura delle buste contenenti le prove. Tra le informazioni emerse, una novità ha catturato l’attenzione: le impronte digitali non erano conservate su fascette para-adesive come si era precedentemente ipotizzato, ma su fogli di acetato. Secondo gli esperti, questa modalità potrebbe compromettere la conservazione delle tracce nel tempo. Dario Radaelli, consulente della famiglia Poggi, ha espresso preoccupazioni riguardo alla conservazione dei reperti a temperatura ambiente. Al contrario, Giada Bocellari, legale di Alberto Stasi, ha minimizzato tali preoccupazioni sostenendo che i reperti siano stati custoditi in modo adeguato.

novità dall’analisi dei reperti

All’incidente probatorio non era presente l’avvocata Angela Taccia, difensore di Andrea Sempio; quest’ultima ha delegato la supervisione al generale in congedo Luciano Garofano. L’ex comandante del Ris di Parma ha manifestato fiducia nell’innocenza di Sempio e non si attende risultati sorprendenti dall’analisi in corso.

Un elemento chiave dell’analisi riguarda la cosiddetta “traccia 10”, trovata sulla parte interna della porta d’ingresso della villetta in via Pascoli. In passato considerata un potenziale indizio utile per identificare l’assassino poiché non riconducibile né a Sempio né a Stasi, recenti test Obti hanno dato esito negativo, riducendo il valore indiziario della traccia 10.

richiesta di ripetizione degli esami

Nonostante il risultato negativo ottenuto dai test recenti, la difesa di Stasi ha richiesto una ripetizione dell’esame anche se è stato analizzato un campione più ampio rispetto al passato. La rilevanza della traccia 10 era aumentata nel tempo proprio grazie alla sua natura misteriosa e all’impossibilità di attribuirla a soggetti noti nel procedimento penale. Ora però il suo significato potrebbe venir meno con questo nuovo sviluppo.

speranze per una verità definitiva

La situazione attuale presenta un quadro d’incertezza profonda mentre continuano le operazioni peritali. Le famiglie coinvolte rivivono un dolore mai sopito: la famiglia Poggi attende una “soluzione definitiva”, mentre i legali di Stasi e Sempio sperano che la scienza possa finalmente chiarire questioni rimaste irrisolte nei processi passati. La speranza comune è che questa nuova fase possa portare a una verità solida capace di resistere al tempo e alle prove.