Israele punta a una guerra regionale, dice l’ambasciatore iraniano a Roma

Le recenti tensioni tra Israele e Iran hanno sollevato preoccupazioni riguardo a un possibile allargamento del conflitto nella regione. L’ambasciatore iraniano a Roma, Mohammad Reza Sabouri, ha rilasciato dichiarazioni significative riguardo alla situazione attuale e al ruolo che l’Italia potrebbe svolgere nel cercare di facilitare una risoluzione pacifica.
Israele: obiettivi del conflitto
Secondo Sabouri, gli attacchi israeliani hanno come scopo principale quello di:
- Eliminare le opportunità di dialogo e negoziazione, interrompendo il processo diplomatico tra Teheran e Washington.
- Espandere il conflitto in Medio Oriente, creando instabilità nella regione.
L’ambasciatore ha sottolineato che Israele ha colpito l’Iran poco prima dell’inizio di importanti negoziati con gli Stati Uniti, evidenziando la gravità della situazione.
Ruolo dell’Italia per la stabilità regionale
Nell’attuale scenario internazionale, l’Italia è vista come un potenziale mediatore. Sabouri ha menzionato i colloqui telefonici tra il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, e il suo omologo iraniano, Abbas Araghchi. L’ambasciatore ha affermato che:
- L’Italia può contribuire significativamente alla riduzione delle tensioni.
- Tutti i Paesi devono condannare le aggressioni israeliane come violazioni del diritto internazionale.
Mediazione della Russia: proposta importante
Sull’ipotesi di una mediazione da parte della Russia, Sabouri ha riconosciuto l’importanza di tale proposta. Ha fatto notare che:
- Le relazioni strategiche tra Iran e Russia potrebbero favorire un dialogo costruttivo.
- Il regime sionista non sembra propenso a cercare una soluzione pacifica al conflitto.
Diritto alla difesa dell’Iran
L’ambasciatore ha ribadito il diritto legittimo dell’Iran a difendersi contro le aggressioni esterne, richiamando l’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Ha inoltre avvertito che se gli attacchi cessano, anche le reazioni iraniane si fermeranno. Infine, ha descritto Israele come uno dei maggiori trasgressori delle norme internazionali negli ultimi ottant’anni.