Università di Firenze celebra Eugenio Montale: evento a Roma per i cento anni di ‘Ossi di seppia’

L’Università di Firenze, in collaborazione con il Senato della Repubblica e il Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, commemora la figura di Eugenio Montale a cento anni dalla pubblicazione della sua opera prima: Ossi di seppia.
Evento commemorativo per Eugenio Montale
Il 17 giugno, presso la sede della Presidenza del Senato della Repubblica (Palazzo Giustiniani, via della Dogana Vecchia 29, Roma – ore 15), si terrà l’incontro intitolato “Eugenio Montale e i cento anni di Ossi di seppia”. Questo evento è frutto di una sinergia tra il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze e il Gabinetto Vieusseux, istituzione diretta da Montale dal 1929 al 1938.
Cento anni dalla pubblicazione e anniversari significativi
L’appuntamento riveste un’importanza particolare: oltre al centenario della pubblicazione di Ossi di seppia, si celebra anche il cinquantesimo anniversario del conferimento del Premio Nobel nel 1975. L’incontro è organizzato su iniziativa del Senato, dove Montale fu nominato senatore a vita nel 1967 dal Presidente Giuseppe Saragat.
Interventi e relatori dell’evento
L’apertura dell’evento prevede i saluti da parte della vicepresidente del Senato, Anna Rossomando, promotrice dell’iniziativa; del presidente del Gabinetto Vieusseux, Riccardo Nencini; e della sindaca di Firenze, Sara Funaro. Tra gli interventi programmati spicca quello di Francesca Castellano, docente Unifi, che presenterà un approfondimento su “Ossi di seppia, cento anni dopo”.
- Anche i seguenti esperti interverranno:
- Eugenio Montale (senatore a vita)
- Sara Funaro (sindaca)
- Riccardo Nencini (presidente Gabinetto Vieusseux)
- Annalisa Rossomando (vicepresidente Senato)
- Francesca Castellano (docente Unifi)
- Giuseppe De Robertis (studioso)
- Gianfranco Contini (critico letterario)
- Lanfranco Caretti (studioso)
- Mario Martelli (studioso)
- Rosanna Bettarini (curatrice edizioni critiche)
Eredità culturale e legame con Firenze
L’eredità culturale lasciata da Montale è profonda. Il poeta giunse a Firenze nel 1927 e vi rimase fino al 1948. La sua volontà lo portò a essere sepolto nel cimitero di San Felice a Ema accanto alla moglie Drusilla Tanzi. La sua poetica ha avuto un impatto duraturo sulla letteratura italiana ed europea.
Poesia come resistenza vitale in un contesto storico difficile
Nell’intervento previsto, Castellano sottolinea l’importanza degli esordi poetici montaliani in relazione alla storia italiana. Nonostante le difficoltà storiche vissute durante la scrittura delle liriche negli Ossi di seppia, Montale ha sempre manifestato una fede nella poesia come strumento vitale contro le avversità.
- Poesie influenti attraverso decenni: dall’esordio nel 1925 fino al 1980 con “L’opera in versi”;
- Azione duratura nell’ambito letterario italiano ed europeo;
- Narrativa sull’io lirico in contrasto con la realtà circostante;
- Poesia come testimonianza viva per le generazioni future;
- Eredità significativa per la cultura contemporanea.
L’evento rappresenta un’importante opportunità per riflettere sull’impatto duraturo della poesia montaliane nella cultura italiana moderna.