Irpef e pace fiscale: la nuova proposta di Salvini su permessi di soggiorno

la pace fiscale e la riduzione delle tasse: il piano della lega

La questione fiscale si preannuncia cruciale nella seconda parte del mandato del Governo Meloni. La Lega, sotto la guida di Matteo Salvini, sta promuovendo un approccio liberale volto a favorire la crescita economica del Paese e a alleggerire il carico fiscale per famiglie e imprese. In questo contesto, il vicepremier ha inviato un messaggio chiaro agli alleati di Forza Italia, che hanno recentemente dichiarato, tramite il loro leader Antonio Tajani, che la priorità deve essere la diminuzione dell’IRPEF, prima di considerare gli accordi di pace fiscale suggeriti dalla Lega.


Durante un intervento al convegno di AssoImmobiliare, il Ministro dei Trasporti ha ribadito l’intenzione del governo di perseguire l’obiettivo della pace fiscale, da attuarsi in concomitanza con una riduzione delle tasse proposta dalla Premier Meloni e dal Ministro dell’Economia Giorgetti. Secondo Salvini, «la pace fiscale porterà risorse nelle casse dello Stato che consentiranno di ridurre le tasse per tutti».


Circa 20 milioni di cittadini potrebbero trarre vantaggio dalle misure fiscali studiate dalla Lega negli ultimi mesi. Non esiste competizione interna sulle modalità per abbattere le tassazioni; è fondamentale agire rapidamente. Un esempio è l’utilizzo dei fondi derivanti dalla rottamazione delle cartelle esattoriali («120 rate da pagare in 10 anni, senza interessi né sanzioni»), destinati a una riduzione strutturale delle tasse per la classe media e le famiglie. Entro fine anno, il MEF prevede l’attuazione della pace fiscale, affiancata dal taglio dell’IRPEF sostenuto da FdI e FI. I due vicepremier concordano anche sulla necessità di prolungare i tempi per l’aumento delle spese NATO al 5%: «è corretto allargare i tempi», ha osservato Salvini.


salvini sulla cittadinanza: rivedere le regole sul permesso di soggiorno

Nell’ambito delle sue dichiarazioni, il leader della Lega ha sottolineato come la pace fiscale non debba essere vista come un’amnistia per evasori o furbi, ma piuttosto come un’opportunità per quei contribuenti che hanno presentato regolarmente la dichiarazione dei redditi ma non sono riusciti a saldare tutte le imposte nei termini previsti. Questi comprendono imprenditori, famiglie o persone con problematiche sanitarie: «non possiamo dire che ci siano 20 milioni di evasori seriali in Italia», ha commentato Salvini citando dati forniti dall’Agenzia delle Entrate.

Anche il tema della cittadinanza , legato al più ampio contesto dell’immigrazione, è stato affrontato. Dopo la sconfitta nel Referendum sul Quesito n.5, la Lega evidenzia come una parte significativa dell’elettorato sinistro sia contraria alla semplificazione dei tempi legali per ottenere la cittadinanza italiana. Rivolgendosi ai colleghi di Forza Italia che hanno sostenuto lo Ius Scholae, Salvini non comprende perché vi sia ancora chi nel Centrodestra consideri sensato facilitare il processo di naturalizzazione.

Sebbene vi sia accordo sui temi principali da seguire fino alla conclusione naturale della legislatura nel 2027 («arriveremo uniti; l’elettore di Centrodestra non desidera divisioni»), Salvini manifesta dubbi riguardo alla questione immigrazione. Con riferimento all’approvazione del Decreto Sicurezza, la Lega intende aggiornare il sistema del permesso di soggiorno a punti (introdotto nel 2011), prevedendo anche possibilità di revoca a chi commette reati o infrazioni.