Terapie long acting per hiv: il futuro della prevenzione secondo maggi

terapie long acting: una rivoluzione nella prevenzione dell’Hiv

Le nuove formulazioni di terapie a lunga durata d’azione stanno per arrivare anche in Italia, promettendo di trasformare il panorama della prevenzione e del trattamento dell’Hiv. Queste innovazioni rappresentano un importante passo avanti nel miglioramento della qualità della vita dei pazienti affetti da questo virus.

importanza delle terapie long acting

Secondo Paolo Maggi, professore presso l’università di Enna, le terapie long acting possono essere utilizzate sia come metodo terapeutico che preventivo. Durante l’evento ‘Longitude on the go – Navigation Experience’, Maggi ha evidenziato come queste formulazioni siano già impiegate con successo in ambito psichiatrico e, in misura minore, ginecologico. La principale innovazione consiste nella possibilità di passare dalla quotidiana assunzione di pillole a somministrazioni mensili o bimestrali tramite iniezioni intramuscolari.

profilassi pre-esposizione (PrEP) e riduzione dei casi di infezione

In molti Paesi, le terapie long acting sono già utilizzate nella prevenzione dell’Hiv attraverso la PrEP, un elemento cruciale nella lotta contro la diffusione del virus. Maggi sottolinea che l’uso della PrEP long acting ha dimostrato di ridurre significativamente i nuovi casi di infezione in vari contesti internazionali. In Italia, il processo per rendere disponibile questa terapia è già avanzato e si prevede che sarà accessibile entro pochi mesi.

vantaggi delle terapie long acting

I benefici delle terapie a lunga durata d’azione vanno oltre la comodità. Queste soluzioni riducono il rischio di sviluppare resistenza ai farmaci dovuta all’interruzione del trattamento quotidiano. Inoltre, offrono maggiore privacy ai pazienti, liberandoli dal costante promemoria della loro condizione spesso associata a stigma e disagio sociale.

  • Paolo Maggi – Professore ordinario Università di Enna
  • ‘Longitude on the go – Navigation Experience’
  • Pazienti con Hiv
  • Epidemiologi internazionali
  • Membri del settore sanitario