Lavori nell’IA in aumento, ma i giovani italiani restano esclusi

crescita della domanda di professionisti in intelligenza artificiale in italia

Negli ultimi anni, il panorama lavorativo ha subito un cambiamento significativo, alimentato dall’avanzata dell’intelligenza artificiale (IA). Le aziende, sempre più orientate verso la digitalizzazione, sono alla ricerca di figure professionali capaci di guidare l’innovazione. Nonostante l’aumento delle opportunità lavorative, molti giovani faticano a sfruttare queste possibilità.

mercato del lavoro in evoluzione continua

L’integrazione dell’IA non si limita ai settori tecnologici; essa abbraccia anche ambiti come la consulenza, il servizio clienti e il marketing. Questa tendenza ha portato a una richiesta crescente di competenze ibride, che combinano abilità tecniche con una comprensione dei contesti umani. Nonostante ciò, l’espansione di tali ruoli non sembra accompagnarsi a un aumento dell’inclusione dei giovani nel mercato del lavoro.

giovani esclusi dalla trasformazione digitale

A fronte della richiesta da parte delle aziende di profili come AI trainer, data analyst, e nuove posizioni dirigenziali come il Chief AI Officer, i dati sulla disoccupazione giovanile in Italia rimangono preoccupanti. In particolare nel Sud Italia, il tasso di inattività supera il 43% tra le donne e il 19% dei giovani tra i 15 e i 24 anni è disoccupato. Questo fenomeno evidenzia un disallineamento strutturale tra domanda e offerta – noto come mismatch occupazionale.

Sebbene ci sia una forte domanda di lavoro nel settore IA, la vera problematica risiede nella difficoltà di corrispondenza tra le competenze richieste e quelle effettivamente possedute dai candidati. Le imprese necessitano di profili altamente specializzati, ma molti giovani italiani provenienti da aree meno servite non hanno accesso alla formazione adeguata. Ciò comporta il rischio che l’innovazione anziché ridurre i divari sociali possa invece aumentarli.

Nell’attuale scenario lavorativo italiano quasi la metà delle aziende richiede competenze legate all’IA, mentre i giovani restano paradossalmente esclusi da questa opportunità. Si rende quindi necessaria una riflessione urgente su formazione, politiche attive e inclusione per garantire un accesso equo al nuovo mondo del lavoro.