Putin ha ultima chance per spallata: analisi su Ucraina e Russia

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La situazione attuale della Russia in relazione al conflitto con l’Ucraina risulta complessa e critica. Le difficoltà nel reperire uomini e mezzi, unite a una crescente pressione internazionale, pongono il paese in una posizione di vulnerabilità sul campo di battaglia.

Difficoltà della Russia nel conflitto

Vladimir Putin dispone di poco più di sei mesi per tentare un cambiamento significativo nella guerra con l’Ucraina. Secondo un’analisi del Washington Post, la Russia si trova ad affrontare una potenziale crisi militare. La carenza di risorse potrebbe avere ripercussioni importanti già a partire dal prossimo anno. In questo contesto, un incremento della pressione sugli invasori potrebbe indurre il presidente russo a considerare soluzioni diplomatiche.

Posizione degli Stati Uniti

Nelle ultime settimane, gli Stati Uniti hanno mostrato un atteggiamento differente rispetto all’Europa. Il presidente Donald Trump ha scelto di non intensificare le sanzioni contro Mosca dopo un recente colloquio con Putin, suggerendo che il conflitto debba essere visto come una “questione europea”. Questa posizione ha alimentato preoccupazioni riguardo alla mancanza di progressi nelle trattative per un cessate il fuoco.

Perdite e situazione militare di Mosca

Dal febbraio 2022, la Russia ha subito perdite significative:
  • Almeno 10.000 mezzi terrestri, inclusi 3.000 tank;
  • 250 aerei ed elicotteri;
  • Oltre 10 navi.

Negli ultimi dodici mesi, Mosca ha conquistato solo lo 0,6% del territorio ucraino, sacrificando circa 1.500 soldati tra morti e feriti ogni giorno. L’analisi evidenzia che la Russia fatica a superare le difese ucraine ben equipaggiate e supportate da droni.

Possibili scenari futuri per la Russia

Senza una tregua imminente, è probabile che la Russia tenti di sfruttare le condizioni attuali favorevoli attraverso movimenti strategici nell’area del Donetsk.I segnali indicano una possibile offensiva estiva, ma anche in caso di successo immediato sarà difficile mantenere il controllo su eventuali territori conquistati a causa della mancanza di risorse umane e materiali adeguate.

Richieste del Cremlino

Attualmente, il Cremlino rivendica le regioni di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia, sebbene queste siano solo parzialmente controllate dalle forze russe.