Manifesti di pro vita e famiglia vandalizzati a siena con messaggi alterati e qr code danneggiati

Vandalizzati alcuni manifesti affissi a Siena dall’associazione Pro Vita & Famiglia, nell’ambito della campagna ‘Mio Figlio No – Scuole libere dal gender‘. L’organizzazione ha reso noto che sulle affissioni sono apparse scritte riconducibili a simboli trans-femministi.
Modifiche ai manifesti originali
Secondo quanto riportato da Pro Vita, gli slogan iniziali sarebbero stati alterati con frasi ironiche che, secondo l’associazione, ridimensionerebbero il significato dei messaggi originali. Esempi di tali affermazioni includono:
- “Oggi a scuola ci hanno letto una favola in cui la principessa abortiva”
- “Oggi a scuola un attivista Lgbt ha spiegato come combattere odio e pregiudizi”
Queste modifiche sono interpretate dal gruppo come una minimizzazione dei rischi associati alla presenza di tematiche Lgbt negli ambienti scolastici.
Danni ai QR code e raccolta firme
Altre parti dei manifesti sarebbero state strappate, rendendo i QR code destinati alla raccolta firme per una petizione sulla libertà educativa delle famiglie completamente inutilizzabili. Questa iniziativa ha già raggiunto oltre le 36.000 adesioni.
Dichiarazioni dell’associazione Pro Vita & Famiglia
“Non ci lasceremo intimidire da questi atti“, ha dichiarato Donatella Isca, referente regionale di Pro Vita & Famiglia. “Continueremo a difendere bambini e ragazzi dall’indottrinamento gender portato avanti nelle scuole attraverso progetti educativi e l’introduzione della cosiddetta carriera alias, che promuove l’idea di poter nascere nel corpo sbagliato o identificarsi in un numero indefinito di generi.”
Punti salienti della vicenda:
- Affissione di manifesti da parte dell’associazione Pro Vita & Famiglia.
- Scritte vandaliche con simbolismo trans-femminista sui manifesti.
- Esempi di frasi ironiche modificate rispetto agli slogan originali.
- Danni ai QR code per la raccolta firme su proposta di legge educativa.
- Dichiarazione fermamente contraria all’indottrinamento gender da parte dell’associazione.