Trump e Ramaphosa in conflitto sul genocidio bianco

incontro alla casa bianca: video controverso e tensioni diplomatiche
Un recente incontro tra il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa e il presidente statunitense Donald Trump ha messo in luce le fratture nelle relazioni tra Sudafrica e Stati Uniti. Le tensioni, già presenti a causa di divergenze geopolitiche e accuse di violazioni dei diritti umani, hanno trovato un nuovo punto di scontro durante questa audizione.
una visita ad alto rischio per ramaphosa
Il presidente Ramaphosa era consapevole delle difficoltà che avrebbe affrontato durante l’incontro. Trump ha frequentemente accusato il Sudafrica di essere coinvolto in un presunto genocidio dei bianchi, citando specificamente gli attacchi contro gli agricoltori afrikaner. Inoltre, ha criticato Pretoria per una politica estera ritenuta sfavorevole agli Stati Uniti, menzionando presunti legami con Hamas e il regime iraniano.
- Cyril Ramaphosa – Presidente del Sudafrica
- Donald Trump – Presidente degli Stati Uniti
- Afrikaner – Agricoltori sudafricani di origine europea
- Hamas – Organizzazione palestinese militante
- Iran – Stato mediorientale con rapporti complessi con gli USA
video shock e accuse sorprendenti durante l’incontro
“occupazione dei terreni con la forza”, accompagnati da cori come “ammazza il boero”. Una voce fuori campo commentava le immagini di bianchi in fuga, affermando che ogni croce rappresentava un colono bianco ucciso.
Ramaphosa , pur sorpreso dalla situazione, ha mantenuto la calma. Ha sottolineato che nel suo paese la criminalità è diffusa e non esiste alcuna caccia ai bianchi. Rispondendo alle immagini proiettate, ha dichiarato: “Mai viste, da dove vengono? Mi informerò.”
Trump ha concluso l’incontro criticando i giornalisti presenti per aver trascurato il tema del “razzismo contro i bianchi.” Nonostante le tensioni emerse, Ramaphosa è riuscito a uscire dall’incontro senza compromettere ulteriormente la sua posizione diplomatica, sebbene le relazioni tra i due paesi appaiano più fragili che mai.