Appalti verdi: perché gli acquisti sostenibili faticano a decollare

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analisi del green public procurement in italia

Il Green Public Procurement (Gpp) sta compiendo progressi all’interno della pubblica amministrazione italiana, ma non riesce ancora a rappresentare uno strumento completamente efficace e sistematico per promuovere la transizione ecologica. Questa è una delle principali evidenze emerse dall’ottavo rapporto dell’Osservatorio Appalti Verdi, presentato nel corso della seconda giornata del Forum Compraverde Buygreen a Roma.

risultati dell’indagine sulle stazioni appaltanti

L’indagine ha esaminato 137 stazioni appaltanti, incluse centrali di committenza regionali, enti gestori di aree protette, ASL e città metropolitane. È stato registrato un indice medio di performance pari al 71%. Le centrali di committenza regionali si posizionano al primo posto con una media del 90%, seguite dai comuni metropolitani con il 79%. In fondo alla classifica si trovano le ASL e gli enti gestori di aree naturali protette, entrambi fermi al 57%.

criticità riscontrate nel gpp

Nonostante l’introduzione dei Criteri Ambientali Minimi (Cam) nei bandi di gara per il 2024, il report mette in luce alcune criticità strutturali. Tra queste:

  • 50% degli enti segnala carenze nella formazione del personale;
  • 48,5% lamenta difficoltà nella redazione dei bandi;
  • 32% effettua monitoraggio sugli acquisti sostenibili;
  • 16,5% ha nominato un referente per il Gpp.

performance positive dei grandi comuni

I risultati sono più incoraggianti per i grandi comuni italiani come Milano, Torino, Napoli, Bari e Roma, che raggiungono percentuali tra il 90% e il 100% nell’attuazione del Gpp. Inoltre, si registrano elevati livelli anche nell’applicazione dei criteri sociali (88%) e del gender procurement (88%). Alcune ASL mostrano buone prestazioni con alta adesione ai Cam nei settori edilizia (81%), veicoli (77%) e ristorazione (75%).

suggerimenti per migliorare l’efficacia del gpp

Secondo Legambiente e Fondazione Ecosistemi, è necessario un significativo salto qualitativo. Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente, sottolinea l’importanza della formazione e delle competenze per ridurre il divario tra norme e applicazione. Silvano Falocco, direttore della Fondazione Ecosistemi, aggiunge che ogni anno la spesa pubblica potrebbe orientare oltre 280 miliardi di euro verso obiettivi ambientali e sociali. Il Gpp deve diventare un modello di pubblica amministrazione responsabile ed efficiente.