Mense scolastiche e sostenibilità: come il cibo influisce su clima e salute

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La mensa scolastica rappresenta un fondamentale strumento di salute e giustizia sociale. I risultati provenienti dalla Fondazione Ecosistemi, partner scientifico del progetto europeo SchoolFood4Change (Sf4C), evidenziano il ruolo cruciale delle mense in 12 Paesi e 19 regioni europee, con particolare attenzione all’Italia e alle città di Roma, Milano e Nuoro. Secondo l’analisi, l’utilizzo di ingredienti stagionali nelle mense scolastiche, conforme ai Criteri Ambientali Minimi (Cam), può contribuire a significative riduzioni delle emissioni di CO2. Per esempio, si stima che Roma possa risparmiare circa 2mila tonnellate di CO2 all’anno grazie all’impiego di prodotti stagionali; ulteriori 21mila tonnellate potrebbero essere evitate attraverso alimenti biologici.

Benefici delle mense scolastiche

Le mense scolastiche ben strutturate possono garantire pasti sani ed equilibrati quotidianamente, aiutando a prevenire malattie croniche come obesità e diabete fin dall’infanzia. Il progetto Sf4C mostra esempi virtuosi come Malmö (Svezia), dove si offrono pasti gratuiti per tutti gli studenti, con un’alta percentuale di ingredienti biologici e una riduzione significativa dell’impronta di CO2 grazie a piatti vegetali. Anche Tallinn (Estonia) fornisce un pasto caldo gratuito per ogni alunno, sostenuto da Stato e Comune. Al contrario, in nazioni come Belgio e Ungheria la gestione della mensa è lasciata alla discrezione delle singole scuole, causando disparità nell’accesso e nella qualità del servizio.

Il modello italiano: obbligatorietà dei criteri ambientali

L’Italia si distingue per l’obbligo dei Cam nella ristorazione pubblica, applicabile a tutte le gare d’appalto. Questo approccio normativo stabilisce criteri minimi riguardo alla sostenibilità ambientale e alla qualità nutrizionale. Tra i requisiti essenziali vi è che almeno il 50% della frutta, verdura, legumi e cereali serviti debba essere biologico e stagionale. Tale obbligo ha reso il modello italiano un punto di riferimento internazionale nel settore.

Modelli virtuosi nelle città italiane

La mensa scolastica emerge come uno strumento chiave contro la povertà alimentare, specialmente per i bambini provenienti da famiglie a basso reddito. In questo contesto, alcune città italiane hanno sviluppato modelli esemplari che combinano eccellenza nutrizionale ed accessibilità sociale.

Roma: innovazioni nella ristorazione scolastica

Con oltre 145mila pasti serviti giornalmente, Roma rappresenta un caso significativo in Europa. Il Comune ha introdotto un ‘menù green’ completamente vegetale una volta al mese; se esteso a due volte al mese potrebbe portare a una riduzione annuale di 130mila tonnellate di CO2. L’utilizzo sistematico di prodotti stagionali consente anche un risparmio annuo stimato di 2mila tonnellate di CO2.

Milano: impegno verso la sostenibilità

A Milano Ristorazione serve oltre 83mila pasti quotidiani con menù equilibrati dal punto di vista nutrizionale ed ecologico. Le opzioni vegetariane e vegane sono disponibili senza necessità di certificazione medica; inoltre, l’adesione al programma Cool Food Pledge ha comportato una diminuzione del 34% delle emissioni legate ai pasti tra il 2015 e il 2022.

Nuoro: valorizzazione della filiera locale

Anche in aree meno urbanizzate come Nuoro la mensa scolastica può promuovere la filiera agroalimentare locale. Il Comune gestisce internamente la preparazione dei pasti nelle cucine dei nidi con menù attenti alla stagionalità che includono prodotti tipici Dop/Igp.

L’importanza strategica della mensa scolastica

“La mensa scolastica non deve essere considerata un lusso ma piuttosto un diritto fondamentale”, afferma Sabina Nicolella, responsabile progetti presso Fondazione Ecosistemi. La mensa può contribuire a ridurre le disuguaglianze sociali ed economiche migliorando la salute pubblica mentre stimola economie locali sostenibili.

  • Malmö (Svezia)
  • Tallinn (Estonia)
  • Roma (Italia)
  • Milano (Italia)
  • Nuoro (Italia)