Trump riduce i prezzi dei farmaci negli Usa e critica l’Ue

Donald Trump e la riduzione dei prezzi dei farmaci negli Stati Uniti

Recentemente, Donald Trump ha intrapreso una nuova iniziativa riguardante i dazi commerciali, annunciando un piano per abbassare i costi dei farmaci negli Stati Uniti. Questo provvedimento è stato accompagnato da critiche nei confronti dell’Unione Europea, definita “più cattiva” della Cina. La situazione economica globale continua a evolversi, con implicazioni significative per il commercio internazionale.

Tregua commerciale tra Usa e Cina

La recente dichiarazione congiunta tra gli Stati Uniti e la Cina segna un momento cruciale nelle relazioni commerciali tra le due nazioni. A partire dal 14 maggio, entrambe le parti hanno concordato di sospendere alcune tariffe doganali per un periodo di 90 giorni. Questa decisione arriva dopo settimane di tensioni crescenti e rappresenta una pausa strategica nella guerra commerciale in corso.

  • Riduzione delle aliquote aggiuntive sui beni cinesi
  • Sospensione del 24% delle tariffe doganali mantenendo una tariffa residua del 10%
  • Pechino applicherà la stessa riduzione sui prodotti americani

L’ordine esecutivo sui farmaci e l’atteggiamento verso l’Ue

Oltre alla tregua con la Cina, Trump ha emesso un ordine esecutivo volto a ridurre i prezzi dei farmaci negli Stati Uniti, cercando di allinearli a quelli più competitivi presenti in altri Paesi. Durante il suo intervento dalla Casa Bianca, ha dichiarato: “Non tollereremo più le speculazioni di Big Pharma.” Inoltre, ha sottolineato che l’Europa dovrà affrontare costi maggiori per i farmaci rispetto agli Stati Uniti.

  • Critiche alle pratiche di Big Pharma
  • Affermazione che l’Ue è “più cattiva” della Cina in materia di farmaci
  • Domande sull’elevato costo dei farmaci negli Usa rispetto ad altre nazioni

Questa serie di eventi evidenzia come le politiche commerciali statunitensi stiano cercando di influenzare non solo il mercato interno ma anche quello internazionale, ponendo interrogativi sul futuro delle relazioni commerciali globali.