Pace in Ucraina: la proposta di Feltri senza Dio

Vittorio Feltri e la questione della pace tra Ucraina e Russia
Le recenti osservazioni di Vittorio Feltri riguardo alla possibilità di un accordo di pace tra Ucraina e Russia hanno suscitato un notevole interesse. L’editoriale pubblicato su Il Giornale affronta anche temi attuali come le questioni legate a Donald Trump e il nuovo Papa Leone XIV, evidenziando le dinamiche geopolitiche che caratterizzano il conflitto in corso.
L’analisi di Feltri sull’intervento di Trump
Nell’ambito del suo intervento, Feltri ha risposto a un lettore, sottolineando i meriti attribuibili a Donald Trump in relazione all’incontro previsto in Turchia tra Putin e Zelensky. Il giornalista ha messo in discussione l’idea che il nuovo Papa avesse influenzato direttamente la situazione, affermando: “Diamo a Trump quel che è di Trump”. Secondo lui, l’iniziativa russa non sarebbe frutto di una sorta di intervento divino o dell’appello papale alla pace.
Feltri ha chiarito:- I meriti per l’apertura al dialogo spettano a Trump.
- Sarebbe ingiusto negare questo riconoscimento al tycoon.
- L’incontro è il risultato di un lavoro costante svolto da Trump prima della sua seconda candidatura presidenziale.
Cosa serve realmente per raggiungere la pace?
Secondo Feltri, non è sufficiente nemmeno l’intervento divino per facilitare la cessazione delle ostilità. Egli sostiene che sia necessaria una maggiore razionalità: “Non serve neppure Dio, basta il buonsenso per accorgersi di quanto sia insensata la guerra”. Questa affermazione riassume efficacemente il messaggio centrale del suo editoriale dal titolo ‘Per la pace non serve Dio, basta il buon senso’.
- L’importanza del dialogo diretto tra Mosca e Kiev.
- La pressione popolare per una risoluzione pacifica del conflitto.
- L’importanza della ragionevolezza nell’affrontare questioni belliche.