Caso Resinovich: la frattura che svela nuovi misteri

nuove rivelazioni sull’autopsia di liliana resinovich
Recenti dichiarazioni da parte di un esperto anatomico hanno sollevato interrogativi riguardo alle circostanze della morte di Liliana Resinovich. La donna, rinvenuta senza vita il 5 gennaio 2022 a Trieste, ha visto la sua vicenda riaccendersi grazie a nuove analisi condotte sul suo corpo.
dettagli sull’autopsia
Il preparatore anatomico ha affermato: “Potrei aver causato io quella frattura alla vertebra della signora Liliana Resinovich”. Questa dichiarazione suggerisce che la lesione riscontrata dal team di Cattaneo durante l’autopsia dell’11 gennaio 2022 potrebbe essere stata provocata in fase post-mortem. L’esperto si è presentato spontaneamente agli inquirenti per fornire chiarimenti.
indagini e sviluppi del caso
Il marito della vittima, Sebastiano Visintin, è attualmente sotto indagine per l’omicidio della 63enne. Le recenti scoperte hanno spinto la procura di Trieste a una “profonda rivalutazione dell’intero procedimento”, come indicato dal procuratore facente funzioni Federico Frezza.
risultati della nuova autopsia
Dalla nuova autopsia emerge che Liliana Resinovich è stata strangolata nel luogo in cui è stata trovata circa due settimane dopo la scomparsa avvenuta il 14 dicembre 2021. Gli esperti di medicina legale hanno escluso qualsiasi possibilità che il corpo abbia subito un congelamento o sia stato spostato dopo il delitto.
segni di violenza e aggressione
I risultati evidenziano anche segni di lotta tra la vittima e il suo aggressore. Le ferite sul corpo includono:
- Contusioni sulla testa con riscontri microscopici di plurime contusioni cerebrali
- Pugni visibili sulla mano destra
- Traumi al torace e alle gambe
- Segni di graffi sul corpo
Tali elementi confermano l’intensità dell’aggressione subita da Liliana prima della sua morte, rendendo sempre più complessa la ricostruzione degli eventi legati alla sua tragica fine.