Generali e donnet dominano il mercato della finanza

riconferma di Philippe Donnet alla guida di Generali
Philippe Donnet ha ottenuto una netta riconferma come CEO di Generali per un ulteriore triennio, grazie al supporto della lista proposta da Mediobanca. Questa lista ha conquistato il 52,3% dei voti degli azionisti, assicurandosi la nomina di 10 dei 13 membri del consiglio di amministrazione, inclusa la figura del presidente Andrea Sironi.
risultati finanziari e bilancio record
Un importante successo personale per l’Amministratore Delegato è stato il voto quasi unanime a favore del bilancio 2024 di Generali, che ha riportato un profitto record di 3,72 miliardi di euro. Questo risultato ha consentito la distribuzione di un dividendo pari a 1,43 euro per azione. L’unica eccezione significativa è stata rappresentata dal gruppo Caltagirone, che si è astenuto citando questioni relative alla governance piuttosto che alla performance aziendale.
sostegno degli investitori e strategie future
La differenza tra le due liste concorrenti – quella guidata da Caltagirone e sostenuta anche da Delfin, UniCredit e Fondazione Crt – è stata nettamente influenzata dal sostegno degli investitori finanziari internazionali. Questi ultimi hanno appoggiato in modo massiccio la lista promossa da Mediobanca e le decisioni strategiche adottate da Donnet. Tra queste ultime emerge l’importante partnership nel settore dell’asset management con Natixis. “L’assemblea non era un referendum su Natixis – ha dichiarato Donnet – ma se lo fosse stato, avremmo vinto”.
dilemmi futuri e interventi governativi
Le opinioni del mercato espresse dai principali investitori professionali giocheranno un ruolo cruciale mentre continua la “guerra di Trieste”. Si prevede un proseguimento delle iniziative portate avanti da Mps su Mediobanca, principale azionista di Generali. Caltagirone e Delfin manterranno un ruolo chiave nella situazione attuale. Se questa manovra dovesse avere successo, la quota azionaria di Mediobanca (attualmente al 13%) potrebbe ridursi; Ciò non implica necessariamente una rimozione straordinaria del nuovo cda eletto, il quale ha ricevuto approvazione per la sua gestione efficace.
D’altro canto, persistono speculazioni riguardo a un possibile intervento del Governo italiano che potrebbe esercitare il golden power in merito al piano Generali-Natixis per tutelare il risparmio nazionale. Un eventuale intervento governativo si troverebbe però in contrasto con l’ampio azionariato presente nel mercato riguardante una delle poche vere “blue chip” internazionali con sede in Italia.