Guinea Bissau: l’attivista arrestata racconta l’incubo dopo la liberazione

rilascio di valentina cirelli dopo dieci giorni in carcere
Valentina Cirelli, attivista e imprenditrice italiana, ha recentemente ottenuto la libertà dopo un periodo di detenzione in Guinea-Bissau. La sua esperienza nel carcere è stata segnata da condizioni difficili e privazioni significative.
condizioni di detenzione
Cirelli ha descritto il suo soggiorno in carcere come un vero e proprio incubo. Ha riferito di aver dormito su una spugna per terra, affrontando un caldo insopportabile e subendo lunghe attese senza poter accedere ai servizi igienici. Inoltre, ha evidenziato che durante il suo periodo di detenzione non le è stato permesso di incontrare il suo avvocato.
accuse e difesa
L’attivista è stata accusata di aver istigato la popolazione locale a incendiare un veicolo appartenente a un’azienda cinese, la Gmg International. Cirelli sostiene con fermezza la propria innocenza, affermando che non ci sono prove a suo carico e che le accuse siano frutto delle sue denunce contro l’esplorazione mineraria abusiva.
le parole di valentina cirelli
Dopo il rilascio, Cirelli ha dichiarato: “Sono molto stanca, ma finalmente libera”. Ha espresso gratitudine nei confronti del console italiano che l’ha supportata durante la detenzione. Nonostante le difficoltà vissute, mantiene fiducia nella giustizia locale.
promesse future
Ora che è tornata alla libertà, Valentina Cirelli si impegna a continuare la sua battaglia contro le ingiustizie legate all’industria mineraria in Guinea-Bissau. Ha annunciato l’intenzione di raccontare pubblicamente la sua storia attraverso i social media per sensibilizzare sull’abuso dei diritti umani nel paese.
- Valentina Cirelli – Attivista italiana
- Console italiano – Supporto durante la detenzione
- Gmg International – Azienda coinvolta nell’incidente
- Sindaci locali – Riferimenti alle autorità locali nelle dichiarazioni
- Membri del governo guineano – Accusati da Cirelli per violazioni dei diritti umani