Cina rimanda Boeing negli USA e risponde ai dazi di Trump

cina sospende ordini boeing per 12 miliardi di dollari e sigla accordo con airbus
Negli ultimi anni, le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina si sono intensificate, coinvolgendo settori cruciali come la tecnologia, l’energia e l’aviazione. Recentemente, l’amministrazione statunitense ha incrementato i dazi sulle importazioni cinesi fino al 145%, provocando una reazione immediata da parte di Pechino.
risposta cinese: sospensione degli acquisti e nuove alleanze
In risposta a queste misure, la Cina ha dato istruzioni alle proprie compagnie aeree di interrompere l’accettazione di nuovi aeromobili dalla Boeing, gigante dell’aviazione statunitense. Questa decisione implica un blocco su ordini del valore complessivo di circa 12 miliardi di dollari, con almeno due esemplari del modello 737 MAX già restituiti agli Stati Uniti.
Pechino sta anche cercando di rafforzare le relazioni con altri partner commerciali. Un esempio significativo è rappresentato dall’accordo con il Vietnam, che prevede l’acquisto dei jet C919, prodotti dalla compagnia cinese COMAC. Ciò segna un passo importante verso l’espansione internazionale dell’industria aeronautica cinese.
Nell’ambito delle sue strategie commerciali, la Cina potrebbe sfruttare questa sospensione per migliorare i rapporti con l’Europa. Durante una visita programmata del presidente francese Emmanuel Macron, prevista tra fine maggio e inizio giugno, potrebbero essere annunciati aumenti negli acquisti di aerei Airbus, consolidando così la cooperazione con il settore aeronautico europeo.
Pechino rifiuta boeing e punta su airbus e comac
L’interruzione degli acquisti da parte della Cina nei confronti della Boeing rappresenta un cambiamento significativo nella guerra commerciale in corso con gli Stati Uniti. Con ordini annullati per un valore complessivo di 12 miliardi di dollari, Pechino non solo infligge un colpo all’industria aeronautica americana ma apre anche nuove opportunità per aziende come Airbus e per la propria industria nazionale, ovvero la COMAC.
Tale mossa strategica evidenzia un chiaro intento da parte della Cina di diversificare le fonti di approvvigionamento e ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti, mentre si rafforzano contemporaneamente le relazioni con partner europei e asiatici.