Mutui e bce: tassi variabili più economici dei fissi

Il recente intervento della Banca Centrale Europea (BCE) ha portato a un ulteriore abbassamento del costo del denaro, segnando la settima riduzione consecutiva dall’inizio di giugno dell’anno precedente. Questa decisione è stata influenzata in parte dall’incertezza derivante dalla guerra commerciale avviata da Trump.
Riduzione dei tassi e impatto sui mutui
Il taglio attuale di 25 punti base comporta una diminuzione della rata per i finanziamenti a tasso variabile. Secondo le stime fornite da Facile.it e Mutui.it, la rata di un mutuo standard dovrebbe scendere da circa 640 euro a 623 euro.
Le proiezioni indicano che ulteriori riduzioni potrebbero verificarsi nel corso del 2025. I Futures sugli Euribor suggeriscono una discesa graduale dell’indice di riferimento per i mutui variabili, passando dal 2,07% a giugno fino all’1,76% entro dicembre dello stesso anno. Se tali previsioni si avverassero, la rata potrebbe raggiungere i 598 euro, generando un risparmio complessivo di circa 42 euro rispetto ai valori attuali.
Effetti delle politiche commerciali sui mutui
L’impatto più tangibile delle politiche tariffarie introdotte da Donald Trump si è manifestato sui tassi fissi. L’introduzione dei dazi reciproci ha causato un crollo delle borse mondiali e ha avuto ripercussioni sul mercato obbligazionario americano, con aumenti significativi nei rendimenti dei titoli. Questo fenomeno ha influenzato anche i titoli europei collegati al tasso IRS per i mutui fissi, determinando lievi incrementi nei tassi offerti ai clienti.
Secondo gli esperti di Facile.it, questi aumenti sono stati contenuti e stanno già mostrando segnali di rientro grazie alla discesa degli indici.
Scelta tra fisso o variabile
Per chi sta considerando l’apertura di un mutuo, la scelta tra tasso fisso o variabile è cruciale. Attualmente il tasso fisso risulta leggermente più vantaggioso; le migliori offerte partono da un Tan del 2,76%, corrispondente a una rata di 582 euro. Al contrario, il tasso variabile inizia dal 2,97%, con una rata pari a 596 euro.
Prospettive future
È previsto che nei prossimi mesi i tassi variabili possano diventare più competitivi rispetto ai fissi se le banche decideranno di abbattere gli spread applicati ai finanziamenti variabili. Gli esperti sottolineano che non esiste una soluzione universalmente migliore; la decisione deve essere basata su diversi fattori come le caratteristiche personali del richiedente e quelle dell’immobile.
- Rata più bassa garantita con il fisso
- Possibilità di maggiore risparmio con il variabile se le condizioni restano favorevoli
- Sorveglianza continua sulle variazioni del mercato
- Opzione di surrogazione futura per passare dal fisso al variabile se conveniente