Bce abbassa i tassi, l’allerta di Christine Lagarde

la bce annuncia un nuovo taglio dei tassi d’interesse

La Banca Centrale Europea (BCE) ha reso noto un ulteriore abbassamento dei tassi d’interesse, confermando la tendenza già avviata a partire da giugno 2024. Questo rappresenta il settimo intervento consecutivo in tal senso, mentre si svolgono discussioni tra la premier italiana Giorgia Meloni e Donald Trump riguardo ai dazi commerciali. Di seguito, sono riportate le dichiarazioni della presidente della BCE Christine Lagarde.

la settima riduzione dei tassi da parte della bce

Il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di ridurre di 25 punti base il tasso sui depositi, portandolo dal 2,50% al 2,25%. Inoltre, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principale è sceso dal 2,65% al 2,40%, mentre quello sui prestiti marginali è stato abbassato dal 2,90% al 2,65%.

Nella comunicazione rilasciata al termine dell’incontro, l’istituto ha evidenziato che “l’economia dell’area euro ha dimostrato una certa resilienza agli shock globali, ma le prospettive di crescita hanno subito un deterioramento a causa delle crescenti tensioni commerciali”. Secondo la BCE, “è probabile che l’aumento dell’incertezza possa compromettere la fiducia di famiglie e imprese e che le reazioni volatili dei mercati alle tensioni commerciali possano causare un inasprimento delle condizioni di finanziamento“. Questi fattori potrebbero influenzare negativamente le prospettive economiche per l’area euro.

Nella comunicazione ufficiale non è più presente il riferimento alla natura “restrittiva” dei tassi d’interesse. Tale decisione riflette probabilmente una nuova considerazione dei tassi in area “neutrale“. Già nel comunicato di marzo si parlava di una politica monetaria “sostanzialmente meno restrittiva“, espressione ora completamente eliminata.

dichiarazioni della presidente lagarde

Nella conferenza stampa successiva all’annuncio del taglio dei tassi, Christine Lagarde ha affermato: “Le prospettive economiche sono offuscate da incertezze eccezionali“. Ha menzionato lo “sconvolgimento del commercio internazionale“, le “tensioni sui mercati internazionali” e l’“incertezza geopolitica” come i principali elementi che stanno impattando negativamente su consumi e investimenti nell’Eurozona.