Caso Visibilia: Santanchè Determinata, Ora La Parola Passa a Meloni

La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, si trova al centro di una situazione delicata dopo essere stata rinviata a giudizio per sospetto falso in bilancio relativo ai conti di Visibilia Editore. Nonostante le pressioni crescenti da parte dell’opposizione, Santanchè ha manifestato l’intenzione di continuare nel suo ruolo, ricevendo nel contempo segnali di sostegno dai suoi alleati politici.

la posizione della ministra

Nei suoi commenti recenti, Santanchè ha evitato di rilasciare dichiarazioni ufficiali, ma fonti vicine all’imprenditrice indicano una netta volontà di resistere alle richieste di dimissioni provenienti dai partiti di opposizione come Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Azione e Alleanza Verdi e Sinistra. L’unico a prendere una posizione diversa è stato Italia Viva, che ha evidenziato il principio del garantismo.

Durante una manifestazione a dicembre scorso, la ministra aveva affermato chiaramente che non avrebbe abbandonato il suo incarico nemmeno di fronte al rinvio a giudizio. Le aspettative ora si concentrano sulla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che potrebbe decidere di incontrare Santanchè nei prossimi giorni per discutere la situazione.

il caso visibilia

Le indagini hanno messo in luce un presunto “disegno criminoso” da parte di Santanchè, accusata di non aver svolto le necessarie verifiche sui bilanci di Visibilia Editore. Questi bilanci avrebbero, dal 2016 al 2022, evidenziato discrepanze significative, con l’obiettivo di ottenere profitti ingiusti e ingannare gli investitori. Gli atti contestati riguardano in particolare l’iscrizione dell’avviamento nei bilanci, che non sarebbe stata svalutata come previsto dalle normative.

il supporto della maggioranza

Nonostante il contesto difficile, la ministra ha ottenuto appoggio dai suoi alleati di governo, tra cui Lega, Forza Italia e Noi Moderati. Questi partiti sostengono che il principio secondo cui si è colpevoli solo dopo una condanna definitiva debba essere rispettato. La posizione è stata ribadita anche da Maurizio Lupi di Noi Moderati, il quale ha sottolineato come il rinvio a giudizio non equivalga a una condanna definitiva.

Le voci da Fratelli d’Italia sono per ora limitate; Carlo Fidanza ha rimarcato che la decisione spetta a Meloni, mentre Antonio Iannone ha criticato il PD per il suo silenzio su altre situazioni simili. La difesa di Santanchè è curata dall’avvocato Nicolò Pelanda, che ha dichiarato di essere preparati a dimostrare l’estraneità della ministra dalle accuse.