Un drammatico episodio ha scosso la comunità di DeLand, in Florida, dove un bambino di otto anni ha perso la vita a seguito di un’aggressione da parte di due cani randagi. La vittima, Michael Millett, si trovava nell’atto di accarezzare gli animali quando è stato attaccato, causando un tragico esito. Questo evento ha sollevato interrogativi sulla sicurezza degli animali non controllati e sulle responsabilità dei proprietari.
La tragedia di Michael Millett
Il tragico evento è avvenuto il 13 gennaio. Secondo le testimonianze raccolte, Michael aveva fermato la sua bicicletta per fare amicizia con i due cani, ignaro del rischio che stava correndo. Non appena la madre si è accorta della situazione, ha immediatamente tentato di intervenire per salvare il proprio figlio. “Non dimenticherò mai l’immagine di mio figlio che veniva sbranato”, ha dichiarato la madre, profondamente sconvolta. I media hanno riportato che i cani hanno mostrato un atteggiamento aggressivo sin dal primo momento. Jackie Hart, la prozia di Michael, ha sottolineato il coraggio della madre nel cercare di difendere il bambino affrontando gli animali a calci e pugni, purtroppo senza esito positivo. Inutile è stato anche l’intervento dei vicini, che hanno allertato i soccorsi senza poter cambiare l’esito drammatico dell’accaduto.
Il padre di Michael, un camionista, ha percorso un lungo tragitto provenendo dal Texas per tornare a casa dopo aver appreso la notizia della tragedia. La famiglia sottolinea di non aver mai visto i cani precedentemente, sebbene alcuni residenti locali abbiano segnalato problematiche in passato legate agli stessi animali. L’episodio ha riacceso la discussione sulla presenza di cani randagi nella zona e sull’urgenza di prendere provvedimenti per la sicurezza della comunità.
Indagini e responsabilità
Durante una conferenza stampa, lo sceriffo della contea di Volusia, Mike Chitwood, ha dichiarato che saranno intraprese tutte le azioni necessarie per individuare e ritenere responsabile il proprietario dei cani coinvolti nell’incidente. Ha enfatizzato l’importanza di garantire la soppressione degli animali colpevoli. Analisi di DNA su ferite provocate dai morsi hanno confermato l’identità dei cani che hanno causato l’attacco mortale. Le indagini hanno rivelato che si trattava di un Pit Bull Terrier e un Catahoula, entrambi collegati a un proprietario noto alle forze dell’ordine, con un passato di nove arresti su varie accuse, inclusa aggressione e violenza domestica.
Il caso ha attirato l’attenzione dei media e ha acceso un dibattito sulla responsabilità dei proprietari di animali. In reazione a questa tragedia, è stata avviata una campagna di raccolta fondi per supportare la famiglia di Michael, mirata a coprire le spese funerarie. Questo drammatico evento ha lasciato una cicatrice profonda all’interno della comunità, suscitando inquietudine riguardo alla necessità di misure preventive per evitare simili eventi futuri.