Recentemente, l’Istat ha pubblicato i dati relativi al Conto delle Amministrazioni Pubbliche per il terzo trimestre del 2024, fornendo anche informazioni sui conti delle famiglie e delle imprese. L’attenzione si sposta ora sull’analisi dei conti pubblici, che evidenziano un cambiamento significativo rispetto alle tendenze precedenti legate al periodo della pandemia da Covid-19. La spesa pubblica, un tempo in costante aumento, ha cominciato a mostrare segnali di stabilizzazione, senza però essere accompagnata da un corrispondente incremento delle entrate, generando deficit rilevanti. Questi deficit influenzano non solo il bilancio complessivo dello Stato, ma anche saldi specifici che, in passato, presentavano valori positivi, come il saldo primario e il saldo corrente.
dati grezzi delle amministrazioni pubbliche
I dati delle Amministrazioni Pubbliche sono presentati in forma non stagionalizzata, non seguendo un modello temporale regolare. Per tale motivo, è fondamentale un’interpretazione cauta in riferimento a un singolo trimestre. Un metodo efficace per esaminare la stagionalità è quello di considerare i dati cumulativi su un anno mobile composto da quattro trimestri, permettendo così di ottenere una visione più esaustiva.
risultati del terzo trimestre 2024
I risultati del trimestre in analisi mostrano alcuni sviluppi positivi significativi:
- Nel terzo trimestre del 2024, l’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche si è attestato al -2,3% del PIL, con un miglioramento rispetto al -6,3% dello scorso anno. Questo rappresenta la prima caduta sotto la soglia del 3% di Maastricht dal 2020.
- Il saldo primario è risultato positivo, con un’incidenza sul PIL dell’1,7%, in crescita dall’1,2% del secondo trimestre e migliorando rispetto al -2,8% del terzo trimestre del 2023.
- Il saldo corrente ha raggiunto l’1,9% del PIL, mostrando un miglioramento rispetto all’1,6% dello stesso periodo dell’anno precedente.
Inoltre, la spesa pubblica complessiva è scesa al 47,1% del PIL, mentre le entrate pubbliche sono aumentate dal 44,4% al 44,9% del PIL. La pressione fiscale ha visto un incremento dal 39,7% al 40,5%, con un aumento di 0,8 punti percentuali.
analisi dei dati
È necessario considerare i dati di questo trimestre con una certa cautela, ma analizzando i risultati su un anno mobile di quattro trimestri si può confermare una tendenza positiva. Il quadro generale, che parte dall’emergenza Covid, evidenzia entrate totali nel 2019 per 847 miliardi e uscite per 874 miliardi, con un disavanzo di soli 26 miliardi, mentre il massimo disavanzo è arrivato a 176 miliardi nel primo trimestre del 2021.
La spesa pubblica nel triennio 2021-23 e le entrate sono cresciute parallelamente, senza notevoli miglioramenti nel disavanzo, che alla fine del 2023 era ancora sopra i 150 miliardi. Recentemente, il disavanzo si è ridotto rapidamente, stabilizzandosi a 111 miliardi su base annua nel terzo trimestre del 2024.
Il saldo primario ha mostrato un miglioramento, passando da -75 miliardi a -26 miliardi. Le spese per interessi sul debito sono aumentate a causa dell’innalzamento dello stock di debito e dei costi medii.
conclusioni
Non si può affermare che la situazione finanziaria delle amministrazioni pubbliche sia completamente risolta, ma le analisi suggeriscono una direzione positiva. È fondamentale continuare a seguire le politiche prudenti adottate. Nella fase successiva si approfondiranno le variazioni nella spesa pubblica e nelle entrate nel post-Covid.
(1 – continua)
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