Franco Piperno, figura di spicco nel panorama accademico e politico italiano, è scomparso all’età di 82 anni. La sua vita è stata segnata da un intenso impegno nella sinistra extraparlamentare e da eventi di grande rilevanza storica, come il tentativo di mediazione durante il rapimento di Aldo Moro. Si è spento nella provincia di Cosenza, dove risiedeva.
la vita e l’opera di franco piperno
Nato il 5 gennaio 1943 a Catanzaro, Piperno ha conseguito la laurea in Fisica all’Università di Pisa, intraprendendo quindi una carriera accademica. Negli anni Sessanta ha cominciato a cimentarsi nella politica, portando alla luce il suo attivismo nel 1969 con la fondazione di Potere operaio, insieme a noti esponenti del movimento come Toni Negri e Oreste Scalzone. Questo movimento ha rappresentato un punto di riferimento all’interno di un contesto storico segnato da intense tensioni sociali e politiche in Italia.
Durante il rapimento di Aldo Moro, Piperno ha cercato di facilitare un dialogo tra le Brigate rosse e il governo della Democrazia Cristiana. Questo tentativo, purtroppo, non ha avuto esito positivo. Il suo coinvolgimento in situazioni così delicate lo ha reso una figura sia controversa che rispettata, le cui riflessioni sono state ampiamente analizzate.
le vicende legali e il processo 7 aprile
Piperno è stato al centro del noto processo 7 aprile, avviato nel 1979, che ha portato all’arresto di diversi militanti della sinistra. Accusato di essere uno dei principali promotori di un’organizzazione violenta, ha optato per la fuga all’estero, soggiornando inizialmente in Francia e successivamente in Canada. Solo al termine della sua condanna di due anni per associazione sovversiva, ha fatto ritorno in Italia.
Durante la sua latitanza, ha beneficiato della dottrina Mitterrand, che garantiva asilo a chi scontava pene per reati di natura politica. Il processo 7 aprile ha messo in evidenza le tensioni all’interno della sinistra extraparlamentare, senza però stabilire un legame diretto tra Potere operaio e le Brigate rosse, evidenziando la complessità della situazione politica di quegli anni.
ritorno in italia e contributo culturale
Dopo aver concluso la sua pena, Piperno è tornato in Calabria, dove ha proseguito la carriera accademica e culturale. A Cosenza, è stato uno dei fondatori di Radio Ciroma, una radio indipendente che ha dato spazio a diverse voci sociali e culturali del territorio. Ha insegnato in varie università in Italia e all’estero, coronando la sua carriera all’Università della Calabria, dove ha formate molte generazioni di studenti.
Oltre all’istruzione, Piperno ha ricoperto anche incarichi pubblici, tra cui quello di assessore alla Cultura del Comune di Cosenza. La sua influenza è stata evidente anche nel contesto politico nazionale durante la votazione per il presidente della Repubblica nel 2006, quando ha ricevuto voti significativi. La sua vita è stata caratterizzata da un impegno costante verso la cultura e il sociale, rimanendo una figura chiave e rispettata, anche dopo essersi ritirato dalla scena pubblica.