Putin, Trump e il destino della Russia: cosa ci riserva il futuro?

tensioni interne in russia

Le recenti dinamiche politiche e militari in Russia rivelano una crescente frustrazione riguardo alla linea adottata da Vladimir Putin nella guerra contro l’Ucraina. Con l’accesso di Donald Trump alla Casa Bianca, si è aperta una discussione sulla possibilità di una soluzione negoziale, e la reazione a Mosca appare divisa e complessa.

insoddisfazione delle élite russe

Secondo un’analisi del think tank americano Isw (Institute for the study of war), il media russo indipendente Meduza descrive l’élite russa come “delusa” e “stanca”, preoccupata per le conseguenze economiche delle sanzioni e ansiosa di vedere concluso il conflitto. All’interno del Cremlino esiste una mancanza di chiarezza riguardo alla situazione post-bellica, rendendo la gestione delle conseguenze un vero e proprio enigma.

richieste dell’apparato di sicurezza

All’opposto, membri di spicco dell’apparato di sicurezza esprimono la necessità di un ulteriore impegno e della mobilitazione di più forze per accelerare l’andamento della guerra. Viene sottolineato come la Russia non stia impiegando un numero sufficiente di truppe e necessita di una transizione completa verso un’economia bellica. Queste posizioni mostrano un netto contrasto con le inclinazioni diplomatiche di Putin.

difficoltà sul campo e strategie mancanti

Il conflitto ha comportato perdite ingenti per le forze armate russe, che si trovano ora a dover affrontare progressi tattili insufficienti per cambiare gli equilibri strategici. Sebbene siano stati compiuti avanzamenti in alcune aree, si è constatato che le operazioni meccanizzate non hanno portato a successi significativi, lasciando le truppe russe incapaci di sfruttare i pochi guadagni ottenuti.

la ricerca di una vittoria»

In questo contesto, la tesi di Meduza è che Putin non stia mirando a una risoluzione rapida della guerra, dato che la Russia lotta per mantenere il controllo su regioni ucraine parzialmente annesse come Luhansk, Kherson, Zaporizhzhia e Donetsk. È cruciale per il presidente russo presentare l’operazione speciale come un successo, mirando a negoziati che, nella sostanza, saranno imponibili dalla Russia.