A poche ore dal suo arrivo in Italia, la giornalista Cecilia Sala condivide con Mario Calabresi la sua esperienza di prigionia nel carcere di Evin attraverso il suo podcast “Stories”, prodotto da Chora Media. La giornalista esprime sentimenti contrastanti di confusione e gioia per il suo ritorno, sottolineando la necessità di adattarsi nuovamente alla nuova realtà.
La prigionia a Evin
Cecilia Sala ha raccontato di aver vissuto un periodo di isolamento di ben 20 giorni a Teheran, durante il quale sono stati rari i momenti di allegria. Riferisce di essere riuscita a ridere soltanto due volte, ricordando il momento in cui ha visto il cielo per la prima volta e quando ha sentito un uccellino fare un verso divertente. La limitazione dell’ambiente circostante ha reso il silenzio un avversario costante.
Desideri e difficoltà
Durante la sua detenzione, Sala ha rivelato il suo forte desiderio di poter avere un libro, cercando di ottenere il Corano in inglese. Ha spiegato che, purtroppo, anche i suoi occhiali le sono stati sottratti, rendendo difficile la lettura. La mancanza di oggetti personali, come penne e occhiali, le ha impedito di scrivere e di mantenere un contatto visivo con il mondo esterno.
Impatto emotivo
Nel corso dell’intervista, Cecilia ha narrato l’impatto emotivo di queste esperienze, parlando dell’importanza di momenti di gioia anche in condizioni avverse. La sua testimonianza rivela la resilienza necessaria per affrontare una situazione di isolamento e paura, portando alla luce il potere delle piccole cose nella vita quotidiana.
Ospiti del podcast
- Mario Calabresi
- Cecilia Sala