Il leader siriano, Abu Mohammed al-Jawlani, ha avuto un incontro significativo con il vicario della Custodia di Terra Santa, Ibrahim Faltas, durante il quale ha affrontato questioni cruciali riguardanti il futuro della Siria e il ritorno dei suoi cittadini. L’incontro è stato riportato dall’Osservatore Romano, evidenziando l’importanza delle dichiarazioni di al-Jawlani.
impegno per il ritorno dei siriani
Al-Jawlani ha dichiarato: “Stiamo lavorando per riportare in patria chi ha dovuto lasciare la Siria. Vogliamo riportare i siriani espatriati alle loro case e i cristiani siriani dovranno tornare a vivere e professa la loro fede in Siria”. Questo commento sottolinea un obiettivo chiaro e un impegno per la ricostruzione del tessuto sociale siriano.
valore dei cristiani in Siria
Durante il colloquio, al-Jawlani ha rimarcato: “Non considero i siriani cristiani una minoranza ma una parte integrante e fondamentale della storia del popolo siriano”. Ha anche menzionato il lavoro svolto da locali come padre Hanna e padre Loai nel Governatorato di Idlib, esprimendo ammirazione e rispetto per il Papa Francesco e il suo impegno per la pace.
le difficoltà storiche della siria
Il leader siriano ha descritto le sfide affrontate dal suo popolo: “Per anni il popolo siriano ha dovuto subire le conseguenze di una corruzione diffusa“. Inoltre, ha denunciato la mancanza di servizi essenziali e di una visione di sviluppo, sottolineando che i dissidenti venivano arrestati o eliminati in un clima di repressione diffusa.
la ricerca della pace e dell’unità
In merito al futuro della Siria, al-Jawlani ha affermato: “Stiamo lavorando per l’unità e la pace,” esprimendo una ferma volontà di portare stabilità sia politica che sociale. Nonostante le difficoltà, si mostra fiducioso nel raggiungere questi obiettivi nel lungo periodo.