La prematura scomparsa di Paolo Benvegnù ha scosso profondamente il panorama musicale italiano. Il rinomato cantautore e musicista ci ha lasciati all’età di 59 anni, un evento avvenuto inaspettatamente a poche ore dalla sua partecipazione a un noto programma televisivo. La famiglia ha comunicato il triste annuncio sottolineando la straordinaria capacità di Benvegnù di trasmettere bellezza e poesia attraverso la sua musica.
Si desidera ricordare l’artista attraverso le sue opere, evidenziando l’impatto positivo avuto sulle vite di chi ha avuto il privilegio di incontrarlo. La sua morte, avvenuta nella sua residenza sul Lago di Garda, lascia un vuoto incolmabile nel cuore dei fan e dei colleghi.
chi era paolo benvegnù
Paolo Benvegnù è nato a Milano il 14 febbraio 1965. La sua carriera musicale prende avvio nel 1993 con la formazione del gruppo Scisma, una realtà che ha contribuito significativamente al panorama dell’AltArt-rock italiano. In qualità di compositore, chitarrista e cantante, ha realizzato tre album di successo: “Bombardano Cortina” (1995), “Rosemary Plexiglas” (1997), e “Armstrong” (1999). Queste opere, pubblicate con l’etichetta EMI/Parlophone, hanno permesso al gruppo di esibirsi in numerosi concerti sia in Italia che in Europa. Il disco “Rosemary Plexiglas” ha conquistato nel 1998 il prestigioso Premio Ciampi.
Dopo la chiusura del progetto Scisma nel 2000, Benvegnù intraprende una carriera solista e si dedica anche a progetti teatrali, continuando a lavorare come produttore per artisti come Perturbazione e Brychan. La sua carriera si è contraddistinta per collaborazioni con rinomati musicisti, tra cui Mina e Irene Grandi. Il suo primo album da solista, “Piccoli Fragilissimi Film” (2004), ha riscosso grande consenso, guadagnandosi il premio per il Miglior Tour 2004 al Mei.
Negli anni successivi ha pubblicato diversi album, tra cui “Hermann” (2011), “Earth Hotel” (2014), e “H3+” (2017), dimostrando una costante evoluzione. Il suo album finale, “Dell’odio dell’innocenza” (2020), e la raccolta “Delle inutili premonizioni vol. 1” (2021) hanno ulteriormente messo in evidenza il suo talento e la sua dedizione all’arte. Benvegnù ha anche partecipato a eventi di beneficenza, contribuendo a cause sociali significative, consolidando così la sua figura di artista impegnato.
l’ultima intervista poche ore prima della morte
Poche ore prima della sua scomparsa, Paolo Benvegnù è stato ospite del programma “Via dei Matti n° 0” su Rai3, dove ha condiviso le sue riflessioni riguardo alla propria carriera e al mondo della musica. Durante l’intervista, ha messo in luce il valore della comunità e del lavoro collettivo, descrivendo la carriera solista come una continuazione della sua musica di gruppo. La sua narrazione si è incentrata sul suo amore per la musica e sulla ricerca di significato, tematiche che caratterizzano il suo percorso.
Le sue parole sull’importanza della gioia e dell’innocenza assumono ora un valore ancora più profondo dopo la sua morte. L’eredità musicale di Benvegnù continuerà a vivere nei cuori di chi ha avuto la fortuna di ascoltarlo e apprezzarlo, rendendolo un vero punto di riferimento nel panorama musicale italiano.