Dopo la bufera politica dell’ultimo periodo il futuro della Lega Nord è quanto mai nero, e a dimostrarlo è il numero 6.6%. Un numero che sta ad indicare il fatto che se si dovesse votare ora il partito non sarebbe più, da molti anni oramai, il terzo partito italiano. E ciò sta a significare che in meno di due settimane dall’inizio dello scandalo la Lega ha perso ben oltre un punto percentuale, che è una vera e propria sconfitta che si va ad aggiungere alla tendenza negativa dei consensi che oramai va avanti dal 2009.
Mannheimer, sociologo e saggista italiano, concorda con l’ex ministro Maroni sul fatto che i voti che sono stati persi dalla Lega non andranno a confluire in altri partiti e invece resteranno nel limbo degli indecisi e degli astenuti. Scrive Mannheimer: “Interrogati al riguardo, gli italiani mostrano di avere molti dubbi a proposito: più dell’80% non crede che la Lega sia in grado di riscattarsi dal proprio declino. Sia a motivo della sua crisi interna, sia, specialmente, a causa della ricorrente ambiguità della linea politica e del frequente mutamento degli obiettivi strategici proposti in questi anni dal Carroccio. Solo il 14% la pensa all’opposto e ritiene che Maroni possa farcela”.