Nel contesto attuale, non si segnala alcun tipo di allerta per un’eventuale epidemia in Italia. Emergono nuovi dettagli riguardo a una malattia sconosciuta proveniente dal Congo, che potrebbe essere correlata a una forma endemica di malaria. Le recenti informazioni suggeriscono che il misterioso contagio possa aver attecchito in territorio italiano a seguito di alcuni ritorni da viaggi in Congo.
Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha confermato che, in merito alla morte di un uomo di 55 anni rientrato dal Congo, sono stati effettuati i primi accertamenti, evidenziando che pare si tratti di malaria, anche se le indagini non sono ancora concluse. A confermare queste informazioni sono arrivate anche fonti governative dalla Repubblica Democratica del Congo, dove oltre 30 persone sono decedute e più di 400 sono state contagiate nella provincia colpita dalla malattia.
I dati dell’Oms
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), nel 2021 sono stati registrati 247 milioni di nuovi casi di malaria, il 95% dei quali in Africa. Quasi l’80% delle vittime sono bambini sotto i cinque anni. Complessivamente, quasi metà della popolazione mondiale risiede in aree a rischio di malaria, ma negli ultimi anni è stata osservata una significativa riduzione della malattia a livello globale grazie a iniziative di controllo. Nelle regioni non endemiche, la probabilità di un’epidemia è considerata estremamente bassa.
Come avviene il contagio
La malaria è causata da protozoi del genere Plasmodium, che richiedono due ospiti per il loro ciclo vitale: un vertebrato e una zanzara femmina del genere Anopheles. I sintomi possono manifestarsi tra 7 e 15 giorni dopo il morso e includono febbre alta, mal di testa, vomito, diarrea e brividi. Ad un certo punto, i parassiti possono invadere i globuli rossi, causando febbri ricorrenti e anemia.
La forma più letale della malaria è dovuta a Plasmodium falciparum, che può causare gravi complicanze, se non trattata, come la malaria cerebrale. Le altre specie di plasmodio tendono a formare malattie meno severe.
Il vaccino contro la malaria
Il primo vaccino contro la malaria, l’RTS,S/AS01, ha mostrato una protezione parziale nei bambini contro P. falciparum. Studi dimostrano che il vaccino ha prevenuto circa il 40% dei casi in un periodo di quattro anni, ma non sostituirà le attuali misure di prevenzione.
La malattia può tornare in Italia?
La presenza del vettore di malaria in Italia, come Anopheles sacharovi, è stata monitorata dalla fine degli anni ’60. Nel 2022 è stato identificato un esemplare in Puglia, suggerendo indagini più approfondite. Nonostante l’importanza del ritrovamento, attualmente non vi è alcun allerta per un’epidemia di malaria nel Paese, sebbene ogni anno si registrino casi d’importazione legati a viaggi in aree tropicali.
Il monitoraggio della salute pubblica è una prassi consolidata in Italia e la scoperta di Anopheles sacharovi indica che alcune aree potrebbero essere più ospitali per vettori di malattia rispetto al passato.