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Un’importante questione giuridica sta segnando il futuro del Festival di Sanremo, uno degli eventi musicali più attesi in Italia. Recentemente, il Tar ha stabilito che l’affidamento diretto della gestione del festival alla Rai è illegittimo, impattando le prossime edizioni dell’evento.
17 dicembre 2024 | 16.14
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La Rai non si arrende e sta preparando un ricorso al Consiglio di Stato dopo la decisione del Tar della Liguria, che ha stabilito che, a partire dal 2026, il Comune di Sanremo dovrà indire una gara pubblica per l’organizzazione del festival. Questa notizia è stata comunicata da Marcello Ciannamea, direttore dell’Intrattenimento di Prime Time Rai, durante una recente conferenza stampa di presentazione della manifestazione ‘Sarà Sanremo’.
Il ricorso e la sentenza
Il pronunciamento del Tar è giunto a seguito del ricorso presentato dalla società Je, presieduta da Sergio Cerruti e rappresentante dell’Associazione Fonografici Italiani (Afi). La contestazione si riferiva alla proprietà del marchio ‘Festival di Sanremo’, di competenza del Comune, e alla sua associazione con il format gestito dalla Rai. I giudici hanno affermato che il marchio e il format non sono inseparabili e che la gara per l’organizzazione dell’evento potrebbe garantire una maggiore qualità e trasparenza.
In particolare, il Tar ha ritenuto non valide alcune delle argomentazioni proposte dalla Rai, escludendo la possibilità che il rapporto tra Comune e Rai configuri una comunione di diritti reali sul format. È stato sottolineato che il corrispettivo corrisposto dalla Rai al Comune è legato esclusivamente al diritto di utilizzo del marchio e non al profitto economico derivante dal format, di esclusiva pertinenza della Rai.
Conti: “Sanremo inimmaginabile senza la Rai”
Il direttore artistico di Sanremo 2025, Carlo Conti, ha espresso la sua opinione sulla sentenza del Tar, affermando: “Da spettatore non posso immaginare il festival di Sanremo se non sulla Rai. Inoltre, è bene ricordare che Sanremo è anche caratterizzato da questo affascinante chiacchiericcio. Se non fosse sulla Rai, molte delle polemiche attuali non ci sarebbero”.
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