Hayat Tahrir al-Sham (Hts) rappresenta un esempio significativo di come un gruppo armato possa evolvere e adattarsi alle dinamiche politiche e economiche di un conflitto prolungato. Con sede a Idlib, Hts è diventato un attore cruciale nel panorama siriano, attraverso un approccio pragmatico alla governance e alla raccolta di entrate fiscali, mentre continua a fronteggiare le sfide imposte dal regime di Assad.
Un’evoluzione strategica
Secondo le analisi di Mark Nakhla, Hts ha dimostrato una notevole adattabilità economica nel contesto della guerra, passando da un finanziamento basato su donatori esterni a un modello sostenuto da tasse e tributi. Creato nel 2017, il gruppo ha istituito un’autorità civile che gestisce la provincia di Idlib, cercando di costruire un certo livello di stabilità attraverso una governance centrata su pragmatismo e disciplina.
Sistema fiscale e governativo
Hts ha implementato un sistema di tasse su beni e servizi, stabilendo il ‘governo di salvezza siriano’ come un’amministrazione locale attiva. Le entrate derivano da:
- Dazi doganali e altre tasse alle frontiere, tra cui Bab al-Hawa
- Vendita di carburante e telecomunicazioni
- Regolamentazioni commerciali e licenze simili a quelli di un governo convenzionale
Questi metodi di raccolta fondi hanno creato una rete economica che consente a Hts di sostenere operazioni sia militari che civili, generando entrate di almeno 15 milioni di dollari al mese.
La situazione a Idlib
Hts esercita un controllo rigido su Idlib attraverso un’autorità costituita da 11 ministeri, puntando sulla ricostruzione delle proprie milizie. Il gruppo ha istituito un sistema di sicurezza interna per affrontare minacce interne ed esterne, utilizzando Metodi che suscitano spesso preoccupazioni per i diritti umani. Restano in vigore alcune restrizioni culturali e religiose, come il divieto di vendere alcolici e la divisione di genere nelle scuole primarie, sebbene vi sia una certa apertura nelle pratiche quotidiane degli abitanti.
Forze militari e strategia
Le forze di Hts sono stimate tra le 10.000 e le 60.000 unità. Sotto la guida di Ahmed Hussein al-Shara, noto anche come Abu Mohammed al-Jawlani, il gruppo ha modificato il suo focus, abbandonando il jihadismo globale a favore della lotta contro il regime di Assad. Recentemente, Hts ha sviluppato una struttura militare più organizzata, simile a un esercito, rivisitando la propria metodologia operativa. Hanno anche ottenuto armi tramite scontri con le forze di Assad e da venditori interni.
Un possibile challenger alle autorità centrali
Consequentemente, Hts si posiziona come una forza influente nel possibile futuro della Siria, espandendo la sua area di controllo. La vera sfida risiede nella capacità di dimostrare inclusività politica e nella gestione della transizione verso un governo che eviti la replica del dominio autoritario assadista. Resta da valutare come il modello di gestione locale di Hts possa tradursi a livello nazionale.