le origini del conflitto per l’eredità agnelli
La disputa legale riguardante l’eredità Agnelli è un tema attualmente discussa nel programma Farwest su Rai 3 e rappresenta un caso che resiste da anni nelle aule di giustizia. Recentemente, un avvocato che rappresenta i membri della famiglia ha rilasciato dichiarazioni durante il programma condotto da Salvo Sottile. Per comprendere la radice di questo conflitto, è fondamentale esaminare gli eventi storici che l’hanno preceduto, ampiamente illustrati dalla giornalista e autrice Jennifer Clark nel suo libro “L’ultima dinastia”, oggetto di discussione su Vogue. Nonostante ciò, è riportato che la figlia di Gianni Agnelli abbia inviato una diffida all’autrice.
Il focus deve tornare al giorno della morte di Giovanni Agnelli, fondatore della Fiat. Alla sua morte, una parte significativa dell’eredità fu attribuita al nipote Gianni, includendo beni come Villar Perosa e la holding RIV, mentre il resto fu distribuito tra gli altri nipoti e i cugini Nasi. Per evitare conflitti di potere, Giovanni stabilì che solo una persona avesse il controllo, un principio che anche Gianni seguì nonostante le tensioni esistenti all’interno della famiglia.
In parallelo, Gianni Agnelli scelse un percorso simile a quello del nonno, designando John Elkann, allora sedicenne, come suo successore. Le frizioni tra John e sua madre Margherita emersero dopo il divorzio di quest’ultima da Alain Elkann, seguite da un nuovo matrimonio con il conte russo Serge de Pahlen, da cui ella ha avuto altri cinque figli. L’attaccamento di John, Lapo e Ginevra ai nonni, i quali desideravano garantire loro indipendenza economica dalla madre, ha ulteriormente complicato la situazione.
l’eredità agnelli: accordi e disaccordi
La decisione di Gianni Agnelli di distribuire le sue quote di Dicembre, la holding che controllava la Fiat, ai suoi figli e a John Elkann, non fu accolta positivamente da Edoardo. Nonostante questa scelta, John si affermò come azionista di maggioranza, mentre Margherita e gli altri membri della famiglia rimasero in subordine. Un accordo fu poi raggiunto tra la moglie dell’Avvocato e Margherita, con un risarcimento di 1,16 miliardi di euro, che vincolò Margherita a non investigare sul patrimonio offshore del padre e le future eredità della madre.
Dopo tale compromesso, Margherita decise di vendere la sua quota, interrompendo ogni collegamento con la Fiat e stabilendo una fragile pace. Le tensioni, Sfociarono in numerosi contenziosi legali, prima con la madre e poi con i tre figli, portando a recenti sviluppi. John ha affermato all’Avvenire che lui, Lapo e Ginevra hanno subito maltrattamenti fisici e psicologici da parte della madre. Una cugina di Margherita, rimasta anonima, ha confermato su Gente: “Questa storia è vera. Ne sono certa”.
l’eredità agnelli e i rancori familiari
La lotta per l’eredità Agnelli è, dunque, alimentata da rancori e divergenze storiche. Margherita Agnelli espresse il suo malcontento nel 2004, accusando la madre di averle sottratto un figlio e di aver escluso i figli del secondo matrimonio dalle ricchezze familiari, come riportato dal settimanale F.
Dopo più di 15 anni dall’accordo sull’eredità Agnelli, Margherita ha impugnato in Svizzera il contratto di rinuncia alle sue quote. Di recente, è stata avviata un’indagine riguardante l’eredità Agnelli, che ha portato al sequestro di beni per un valore di 74 milioni di euro e a denunce di frode fiscale contro i fratelli Elkann.