‘La vita è adesso. Ammalarsi, rigenerarsi, vivere’ rappresenta un’opera che esplora le potenzialità di rinascita e il recupero dell’equilibrio dopo esperienze di malattia come il cancro. Le storie di oltre 3 milioni e mezzo di italiani che convivono con una neoplasia dimostrano che affrontare una patologia oncologica può fungere da opportunità per la crescita personale.
Il libro, edito da Cairo Editore, è redatto da due esperti del settore: un docente universitario di Psicologia delle decisioni e un giornalista scientifico che esercita come direttore della comunicazione per l’Associazione Italiana di Oncologia Medica. L’opera è disponibile in tutte le librerie e si propone di fornire una visione diversa della malattia oncologica, considerando le esperienze non solo dei malati e dei caregiver, ma di un pubblico più ampio.
Pravettoni sottolinea l’importanza di vivere nel presente: “Il libro è stato concepito per ricordare a tutti che la vita è oggi e non può essere rimandata”. La diagnosi di tumore, spesso repentina, destabilizza la vita di chi ne è colpito, ma è possibile riscoprire spazi di felicità anche grazie a un adeguato supporto psicologico, che in Italia è accessibile solo a 20% dei pazienti.
- Gabriella Pravettoni, docente di Psicologia
- Mauro Boldrini, giornalista scientifico
- Giuseppe Curigliano, presidente della European Society for Medical Oncology
Boldrini, a sua volta, evidenzia i progressi della medicina oncologica negli ultimi decenni, affermando che termini come “cronicizzazione” e “guarigione” sono diventati parte del linguaggio comune. Sottolinea la necessità di affrontare apertamente il tema del cancro, discutendo non solo i successi, ma anche gli insuccessi e le relevant questioni relative ai diritti dei pazienti.
Il libro affronta temi significativi in 14 capitoli, inclusi concetti come “stare bene”, “vivere con la malattia” e “la vita dopo”. È presente anche un’analisi del ruolo della comunicazione e dell’intelligenza artificiale nella lotta contro i tumori. Diverse personalità storiche, da Rossella O’Hara a Italo Calvino, offrono citazioni significative che arricchiscono la discussione attorno alla salute e al benessere.
La conclusione di Pravettoni riflette sull’intento dell’opera, che non si limita solo ai malati di cancro, ma si rivolge anche a chi affronta altre gravi malattie, promuovendo una riflessione su come si possa emergere trasformati da queste esperienze, a volte risultando persino migliorati.